PASSIONE
In cucina con lo chef Roberto Valbuzzi
Tre generazioni alla guida del ristorante di famiglia

«Sono figlio d’arte». Un mantra per lo chef di Malnate che di sorriso, gentilezza e passione per le sue radici ne ha fatto la sua cifra distintiva. Tre generazioni di ristoratori, di padre in figlio. E da stella del piccolo schermo come star dei fornelli, proprio il protagonista della terza generazione del ristorante alla Folla di Malnate, Crotto Valtellina, Roberto Valbuzzi (34 anni, nato sotto il segno del cancro) sogna la stella della cucina, la prestigiosa Michelin. Un riconoscimento, un sogno ma anche il coronamento di un lavoro e un omaggio alla sua famiglia che non dimentica mai. Fin dalla sua prima apparizione in televisione, di programma in programma, la sua popolarità sul piccolo schermo è sempre aumentata arrivando a essere volto al fianco di Antonella Clerici oltre a essere uno dei conduttori del popolare programma Cortesie per gli ospiti. Un successo nazionale che Valbuzzi ha costruito piatto dopo piatto, dai primi panini di cui è stato un grande appassionato che preparava all’ombra del padre Leonardo, a sua volta figlio del fondatore del Crotto Valtellina che in precedenza era Crotto Valcabrina ma che poco a che fare aveva con la storia di famiglia. «In questo posto c’è tutta la storia della nostra famiglia che raccontiamo anche nel menù, abbiamo il “best of” dove c’è tutta la tradizione e appunto la Valtellina, e poi c’è il menù alla scoperta contemporanea dove si possono scoprire i sapori del nostro territorio a cui tengo sempre molto».
Si guarda indietro nel tempo e sottolinea: «Sono passati 13 anni da quando è iniziata la mia carriera, mi sembra tantissimo tempo. E non mi sono mia fermato, ho cercato di creare qualità, con serietà e mantenere la nostra identità e cercare anche la mia». Strada che il 34enne ha tracciato e che spiega: «La mia è una cucina che esalta le micro eccellenze locali e segue le stagioni. Deve essere di alta qualità. Vado alla ricerca di quanto di meglio ci sia. Da qui l’uso degli agrumi di Cannero sul Lago Maggiore, il gin prodotto a Malnate che si è aggiudicato Best Italian London Dry Gin 2022, oppure il pesce di lago ma che deve rispettare alcune caratteristiche, così come gli asparagi di Cantello soggetti alle bizze del meteo. Ancora il pastificio Baradello a Colverde che produce pasta biologica- afferma rimarcando la sua filosofia -. Credo in una ristorazione che salvaguardi la filiera locale puntando a livelli altissimi». Del resto quando il giovane chef ha mosso i primi passi, il ristorante aveva l’impronta del padre Leonardo - seppure ancora molto giovane - che oggi è ancora presente ma è anche impegnato a fare il nonno di Alisea e di Elan Gabriele. «Siamo cresciuti, al ristorante il team è composto da 19 persone, i tavoli sono scesi per garantire alta qualità e io ci sono quasi sempre se non le eccezioni legate agli impegni di registrazione dei Cortesie per gli ospiti, il programma televisivo con Csaba dalla Zorza e Luca Calvani». E conclude: «Non potrei mai lasciare il Crotto Valtellina: è come se ogni sera avessi persone invitate a cena a casa mia. Io devo stare con i miei ospiti».
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