BREBBIA
Indennizzo a Binda, la Procura resta contraria
Memoria con parere negativo. Per la terza volta in quattro anni la quinta sezione penale d’Appello di Milano dovrà pronunciarsi

Per la terza volta nel giro di quattro anni, i giudici della quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano dovranno esprimersi in ordine all’istanza di equo indennizzo avanzata da Stefano Binda per i 1.286 giorni trascorsi in carcere a seguito di un’accusa – terribile -, quella di aver ucciso Lidia Macchi nel gennaio del 1987, da cui è stato poi assolto con formula piena e in via definitiva.
LA MEMORIA CONTRO L’INDENNIZZO
La data della nuova udienza non è stata ancora fissata. Tuttavia, la Procura Generale del capoluogo lombardo ha già fatto pervenire una memoria con la quale ha espresso per l’ennesima volta il proprio parere negativo alla richiesta formalizzata dell’avvocato Patrizia Esposito, lo storico difensore del brebbiese, 58 anni il prossimo 12 agosto.
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