I CETACEI
La naturale simpatia per balene e delfini
Ci sono simpatici i cetacei, se non altro perché l’immagine della balena in cui viveva Mastro Geppetto nella favola di Pinocchio ci fa tenerezza, ci ricorda il ventre materno, ci dà sicurezza. Infatti il falegname di Collodi non se ne sarebbe voluto andare da quel luogo un po’ umido ma al riparo dai pericoli. Ci piacciono i cetacei anche perché sentiamo un naturale affetto verso i delfini. Ci seguono se siamo in mare. Sembra quasi che vogliano giocare con noi. È il senso di appartenenza che ci richiama a loro, essendo creature dell’acqua che, però, hanno una struttura in tutto simile alla nostra.
L’ASPIRAZIONE VERSO IL MARE
Sono mammiferi che hanno scelto il mare e non la terra per vivere. Forse proprio questa è la nostra aspirazione. La sentiamo forte quando ci avviciniamo a quell’ancestrale profondità del mare. Un po’ invidiamo i cetacei. Loro sì che hanno trovato la giusta dimensione mentre noi siamo costretti a rimanere con i piedi per terra, schiavi della forza di gravità, incapaci di lasciarci avvolgere da quello straordinario elemento naturale di cui - in gran parte - è fatto il mondo, cioè l’acqua.
Non è un caso, allora, che sempre più persone, soprattutto giovani e bambini vogliano fare l’esperienza, se non del contatto, almeno della visione di balenotteri e delfini. Incontrarli ci apre il mondo e ci richiama a una natura che, forse, è stata pure la nostra, nella notte dei tempi.
I PARERI SCIENTIFICI
La teoria evoluzionistica ci viene in soccorso, raccontandoci che i cetacei nascono lupi (o quasi). La scienza, si sa, non si stanca mai di cercare e questa potrebbe essere una spiegazione, anche se ne esistono altre più raffinate e più recenti. A noi piace fantasticare con la mente e quindi prendiamo per buona l’origine che fa risalire i cetacei a degli animali carnivori. Perché si sono evoluti e ora vivono in mare? Per rispondere a questa domanda proseguiamo nel nostro viaggio poco scientifico e tanto emozionale. Ipotizziamo, così, che abbiano lasciato la terra perché cattiva, basata su quel concetto tanto caro al Leviatano di Thomas Hobbes, secondo l’“homo homini lupus” nel mare è tutto diverso, non che non viga la legge del più forte, ma l’atmosfera è ovattata, il tempo scorre senza aggressività, senza necessità di prevaricazione ma soltanto per spirito di conservazione.
L’EQUILIBRIO DI CHI VIVE IN MARE
Visione romantica di quel che non ci appartiene, questa può essere la motivazione del nostro essere così ben predisposti verso i cetacei. Fatto sta che la loro vita in mare somiglia a quella di chi, finalmente, ha trovato la gioia e l’equilibrio dell’esistere. Proprio quello che manca a noi, costretti a rinnegare la nostra natura per dimostrare di essere davvero uomini e donne. Ma, forse, con un tuffo in mare avremmo risolto tutto.
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