MUSEO DEL TESSILE
L’arte si colora di “Rosa alchemico”

Approda a Busto Arsizio, ospitata nelle Sale Gemelle del cittadino Museo del Tessile, fino all’11 giugno, la 31esima edizione di “Miniartextil” mostra internazionale di Fiber Art nata a Como nel 1991, ed oggi manifestazione che travalica i confini nazionali.
IL CONCETTO DEL TESSUTO
La Fiber Art organizza il proprio operare attorno a tutto ciò che, flessibile (o reso tale), può essere filato, intrecciato, ordito, può, insomma, essere “tessuto”. E il “tessuto”, il cui solo richiamo evoca la storia millenaria dell’Uomo, momenti domestici e lavoro industriale, atto amorevole e scontro sociale, ha in sé lo stigma della ‘soglia’ e del luogo di incontro e della trasformazione. Protegge, infatti, il corpo, evitando tuttavia di isolarlo, lasciandolo “traspirare”, e quindi lo mantiene in contatto con il mondo. Indica ruoli e attività, trasformando chi ne indossa di peculiari in strumento ed espressione di una qualche funzione sociale. Anche nelle forme più usuali, quella degli abiti e degli indumenti ad esempio, il tessuto è dotato di una consistente strutturazione formale che nelle opere d’arte, come quelle esposte in questa manifestazione, raggiunge densità eccezionali; come è giusto che sia in manufatti che, sottratti alla categoria dell’utilità, consentono alla necessità (perché anche le opere d’arte rispondono ad una necessità) di librarsi senza i pesi della funzionalità.
L’ESPOSIZIONE
Evocatore di storie quotidiane e personali come ha insegnato, ad esempio, l’artista sudcoreana Kimsooja con la sua performance con i “bottari”, cioè fagotti realizzati cucendo scampoli di ogni provenienza. E così, una franca e audace immaginazione si dispiega nei 54 lavori minitessili (il cuore pulsante di Miniartextil) che la giuria dell’esposizione ha scelto dagli oltre 200 proposti: varietà, estro e ovvietà, ironia e severità… Sono così tante le declinazioni dell’inventiva che prendono forma in questi piccoli capolavori, che non possiamo fare altro che invitare il volenteroso visitatore a scoprirle personalmente. Tuttavia, sembra esservi un tratto comune a tutti: più che dalle grandi questioni che agitano il mondo, essi paiono animati dalla ricerca di una bellezza che coinvolge per la precisione del processo creativo e guida a riflessioni sulla capacità demiurgica della mano, sulla piacevolezza della minuzia e sulla pazienza della precisione.
I MINITESSILI
Discorso differente per le grandi opere che sorvegliano il “corpus” di minitessili. Infatti, il consumo delle programmate tematiche “à la page” che smuovono l’altrettanto programmata coscienza collettiva contemporanea è evidente in alcune delle opere di maggior respiro dimensionale che, tra citazione colta e soluzioni ovvie, esprimono esiti spesso didascalici, e nella forma e nel contenuto. Altri lavori, invece, si pongono su quella linea analitica dell’arte che riflette, artisticamente, su sé stessa, sulle sue forme e sui suoi strumenti. Altre ricerche, infine, si inoltrano nei mutevoli e spesso segreti cammini dell’esistenza umana.
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