STORIE DI NATURA
Le roboanti sonorità dei bramiti
Inconsuete “serenate” nel bosco. Si organizzano “tour” per ascoltare questo particolare spettacolo sonoro notturno
La comunicazione sonora nei mammiferi ha un ruolo imprescindibile per la sopravvivenza, in particolare quando essa avviene all’interno della stessa specie (comunicazione intraspecifica). I suoni prodotti variano in complessità e funzione, e sono utilizzati per stabilire gerarchie sociali, difendere il territorio, avvertire di potenziali pericoli o attrarre partner. A proposito di quest’ultimo aspetto, tra i mammiferi sono ben noti sistemi di riproduzione poligami (in particolare, quando in una specie i maschi tendono ad accoppiarsi con più femmine si parla di poliginia) che coinvolgono una molteplicità di gruppi come i pinnipedi (foche, otarie, leoni di mare), artiodattili (cervi, stambecchi, bufali), perissodattili (zebre, rinoceronti, tapiri), pipistrelli e anche i nostri parenti più prossimi nel gruppo dei primati. Per i maschi di questi gruppi di mammiferi, “pubblicizzare” il proprio rango speciale e le proprie qualità ha grande importanza per riuscire a costituire un harem di femmine con le quali accoppiarsi. A volte capita che queste specifiche attività comportamentali, finalizzate a promuovere un irresistibile status maschile, avvengano grazie all’emissione di segnali acustici al di fuori del comune, come avviene appunto tra i cervi. Se viviamo in prossimità di aree forestali frequentate dai cervi ci sarà certamente capitato, nel periodo tra la seconda metà di settembre e la prima di ottobre (periodo nel quale per i cervi avviene la stagione riproduttiva) di udire, generalmente di notte, un inconsueto (quanto caratteristico) richiamo rauco e prolungato, con basse e gutturali tonalità, come una lunga, interminabile espirazione. Un suono baritonale e rimbombante che certamente può inquietare, se non se ne conosce la fonte. E non solo: mentre bramisce, il cervo maschio mette in atto altri comportamenti particolari, come raschiare il terreno con le zampe anteriori e soffiare incornando con veemenza la vegetazione che lo circonda. In effetti, se non si conosce il protagonista di tutto questo guazzabuglio sonoro, tra vociferare gutturale e scuotimenti di vegetazione, ci si potrebbe seriamente preoccupare, pensando a chissà quale essere inferocito stia scorrazzando per i boschi. In realtà, fatta chiarezza sul “cantore” protagonista e sulle finalità di questi suoni, il bramito dei cervi è un fenomeno davvero affascinante. Non a caso in molte zone dove i cervi sono presenti in prossimità dei centri abitati, il bramito diventa una sorta di attrazione turistica. Vengono anche appositamente organizzati tour per assistere a questo spettacolo sonoro notturno. Andando ad analizzare questo spettacolare chiasso da un punto di vista adattativo, invece, è interessante evidenziare che i bramiti dei cervi sono un raffinato sistema per diminuire la probabilità di scontri diretti tra maschi. Si tratta infatti di un vero e proprio “duello acustico”, a distanza, che permette ai maschi in competizione per la riproduzione di valutarsi l’un l’altro senza dover ricorrere immediatamente a più rischiosi e dispendiosi scontri fisici. Il bramito, infatti, è un particolare segnale acustico “onesto”, che dipendendo direttamente dalle dimensioni e dallo stato di salute del “cantante”, è difficile falsificare o alterare. La potenza sonora e la profondità del tono del bramito riflettono la forza, le dimensioni e la condizione fisica di un maschio. Quelli di maggiori dimensioni e in migliore forma fisica producono bramiti più lunghi, profondi e potenti, indicando la loro capacità di difendere al meglio il proprio harem di femmine. I maschi rivali ascoltando i bramiti possono decidere di non affrontare un maschio di maggior vigore fisico, evitando così scontri potenzialmente pericolosi. Vien da chiedersi in effetti come sarebbero attualmente le nostre civiltà se nel corso della storia dell’uomo ci fossimo adoperati maggiormente per competere “a suon di musica”, piuttosto che per brandire spade.
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