GALLERIA CHRISTIAN STEIN
Le sette opere di Kounellis

Vi sono casi in cui il nome di un artista evoca immediatamente il suo percorso di ricerca. La Galleria Christian Stein con “Kounellis” rende omaggio a un gigante del movimento dell’arte povera e non solo.
LA MOSTRA
Mostra imperdibile, in quanto oltre ad essere impeccabilmente allestita, compaiono lavori in grado di rappresentare a pieno il compiuto di Kounellis creando tra le opere e il visitatore un intenso sentire sensoriale e visivo. La sintesi, racchiude sempre un forte potenziale dirompente, in maggior misura quando è applicata alla materia arriva a concentrare in sé cadenze sia liriche sia di maestosa idealità.
L’effimero temporale è definito dalla serialità di soffi fuligginosi impressi su parete lasciati da fiamme spente da tempo, simbolicamente sorrette da mensole vuote a dire come l’entità dei ricordi pare inesorabilmente legata alla volontà, singola e corale, di mantenere vivido il valore della memoria.
LA “CARBONIERA”
Collocata a terra una versione successiva della “carboniera” del 1987, la prima risale al 1967, vede saturare l’interno della forma da una colata di cera gialla e catrame. Tale precisa disposizione pare definire il punto ideale al fine di abbracciare visivamente l’intera mostra. Quale ribaltamento prospettico, la cera torna nei venti cilindri posti a parete fissati su due lastre di ferro.
L’idea di doppia cadenza ritorna nell’opera collocata frontalmente all’ingresso, eseguita nel 1993, dove di nuovo due lastre di ferro messe ad angolo, sorreggono una campana la cui staticità rimanda allo spazio immaginato che intercorre tra l’ipotesi di suono e la realtà del silenzio.
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