IL CASO
Lombardia, turismo: manca personale
Il ministro Garavaglia: «Serve un decreto flussi: mercato del lavoro bloccato e dovremo prendere degli stranieri per gli alberghi».

«Nell’immediato serve un decreto flussi: attualmente il mercato del lavoro italiano non funziona, è bloccato, e dovremo prendere degli stranieri altrimenti gli alberghi non riescono a lavorare». Lo ha detto oggi, lunedì 9 maggio, il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, a Palazzo Lombardia, in occasione della presentazione delle campagne promosse da Enit, l’Agenzia nazionale del Turismo, per il rilancio dell’immagine della penisola nel mondo.
La carenza di personale nelle strutture «è un tema di regole, oltre che di questioni economiche. Se abbiamo il 10% di disoccupazione e mancano più di 300.000 figure c’è qualcosa che non va» ha sottolineato l’esponente del Governo.
«Ci sono, ad esempio, realtà di aiuto cuochi che preferiscono lavorare 2-3 giorni altrimenti perdono il Reddito di cittadinanza. Vanno aggiustate un po’ le regole» ha ribadito Garavaglia, aggiungendo che «i contratti sono questione di domanda e offerta, che si possono incontrare solo se le regole funzionano. Ci sono anche realtà che propongono stipendi più alti rispetto ai contratti, e non trovano personale. Il problema è molto più ampio».
Il ministro ha parlato poi dell’andamento del turismo: «Il nostro obiettivo in quest’anno di ripartenza è raggiungere i numeri del 2019: tornare all’anno più importante per il turismo italiano. Un obiettivo ambizioso, dobbiamo crederci». A gennaio, ha aggiunto, «eravamo il Paese più cliccato al mondo, ma dobbiamo essere i primi anche nelle prenotazioni e non solo nei clic». A causa del conflitto in Ucraina, «non avremo i russi, questo è inevitabile, non ci si può fare nulla. Valgono il 2% del fatturato totale del turismo, bisogna recuperare il restante 98% e anche di più su altri mercati».
Il ministro ha evidenziato inoltre che «per vendere prodotti servono soldi» e che «il budget di Enit è la metà di quello dell’agenzia spagnola». Ma quest’anno «ce la giochiamo: il budget sarà il 75%, speriamo l’anno prossimo arrivi al 100%».
Il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha parlato del turismo in Lombardia: «Stando alle prime stime di prenotazioni i dati rivelano, per il 2022, un avvicinamento ai livelli pre-Covid in termini di flussi, presenze e crescita della spesa turistica che, nella nostra regione, aumenterebbe del 10% rispetto al 2021». «L’emergenza pandemica - ha aggiunto il governatore - sembra aver influenzato le scelte verso il turismo sostenibile e la vacanza italiana, le mete di montagna sono rappresentate nel 10% del campione nazionale e le località lacuali dal 4%».
In Lombardia, si punta anche sul turismo del “sì”.
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