L’ANNUNCIO
Mancava solo il Ponte sullo Stretto
Il progetto torna al centro dell’agenda politica nazionale. Ma sono tanti i dubbi

Non è una questione di destra o di sinistra: da decenni si parla di questo progetto, sventolato da vari governi a seconda delle necessità. Basti pensare che alcuni disegni risalgono a prima dell’Unità dell’Italia. Ogni annuncio innesca polemiche, trapelano bozze più o meno dettagliate, ma poi finisce tutto nel dimenticato.
Ora sarà la volta buona? Sarà realizzato davvero il Ponte sullo Stretto di Messina? La Sicilia sarà finalmente collegata al resto d’Europa? Stando ai proclami arrivati da Roma, sembrerebbe di sì.
Il consiglio di amministrazione della società ha approvato la Relazione di aggiornamento al progetto definitivo e dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini è arrivata la conferma del fatto che «l’intenzione è aprire i cantieri entro l’anno 2024 e aprire al traffico stradale e ferroviario il ponte nel 2032». Il Ponte, il cui costo è salito a 13,5 miliardi dagli 8,5 miliardi del 2011, sarà lungo 3,3 chilometri e sarà progettato per avere una vita di 200 anni. Sarà in grado di garantire tempi medi di attraversamento di circa 15 minuti per i servizi ferroviari diretti tra Villa San Giovanni e Messina Centrale, rispetto agli attuali 120 minuti per i treni passeggeri e almeno 180 minuti per i treni merci, di una decina rispetto agli attuali 70 minuti per le auto e 100 minuti per i mezzi merci.
A questo punto scatta però inevitabile il “benaltrismo” tanto odiato dai promotori del progetto. Siamo sicuri che sia davvero questa la priorità? È questa l’infrastruttura - su cui peraltro la Procura di Roma ha aperto un fascicolo - che serve al Sud per proiettarsi verso il futuro? La prima risposta arriva dalla Salerno-Reggio Calabria, una sorta di via crucis su asfalto ben impressa nella mente di chiunque l’abbia percorsa anche solo una volta nella vita. Non è tutto. Legambiente, nell’ambito della campagna Clean Cities, ha messo in luce come in Calabria e Sicilia ci si continui a spostare quasi come trent’anni fa per quanto riguarda i treni.
Al Sud l’età media dei treni è di 18,1 anni rispetto ai 14,6 del nord, con due casi record di “anzianità”: in Molise l'età media dei convogli è di 22,6 anni, in Calabria 21,4 anni. Questo giusto per snocciolare qualche numero. Insomma, il ponte - ultramoderno e avveniristico - potrebbe finalmente dimezzare le distanze tra la Sicilia e il resto d’Europa. Ma il rischio poi è di ritrovarsi fermi lì, sulla punta dello Stivale.
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