Morgan Icardi al servizio della musica
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Meno di quindici anni e una familiarità con la bacchetta che lascia stupefatti. Morgan Icardi, classe 2006, è il nuovo giovanissimo protagonista della musica classica in Italia. Di origini torinesi ma cresciuto nella West Coast americana, Morgan è impegnato da tempo come pianista e direttore d’orchestra, una duplice veste che gli ha garantito già durante questi primi anni di carriera la stima di pubblico e addetti ai lavori. Il 18 giugno è stato pubblicato il suo primo album, Mozart Across Boundaries, un omaggio al grande compositore salisburghese. Un doppio disco con DVD in cui si presenta sia come direttore di diciotto strumentisti, alla conduzione della Sinfonia n. 29 in La maggiore, sia come solista, alle prese con sonate e fantasie per pianoforte.
Morgan ha iniziato a prendere lezioni di musica all’età di cinque anni, stregato da un incontro avvenuto per caso: «L’interesse per il pianoforte è nato a Seattle – spiega –. Eravamo a casa di clienti dei miei genitori, che al tempo si occupavano di design, e ho sentito la loro figlia che prendeva lezioni di piano da sua madre. Mi sono appassionato subito. La passione per la direzione invece è nata dopo le prime volte che ho suonato con l’orchestra. Prima non avevo mai avuto l’esperienza di fare musica con altre persone. L’idea di fare musica con un gruppo mi ha ispirato tantissimo». La formazione è cominciata negli USA, per poi continuare a Torino: «Ho iniziato il mio percorso di studio come pianista a Los Angeles, al Silverlake Conservatory. Mi sono interessato alla musica classica quando sono rientrato in Italia, che è uno dei paesi più rappresentativi di questa musica. Ho preso lezioni private con diversi insegnanti e adesso studio con Anna Maria Cigoli, che mi ha aperto un universo».
Un universo che nel suo disco gravita attorno a Mozart, un compositore verso cui Morgan sente un’affinità particolare. Soprattutto perché capace di valicare qualsiasi confine: «Sono molto legato a Mozart per la sua natura universale. Ha sempre avuto il grande potere di avvicinare le persone. Secondo me, la sua musica è più universale di quella di qualsiasi altro compositore di musica classica. Come me ha cominciato giovanissimo. Ha iniziato a comporre in tenera età. Infatti la Sinfonia n. 29, che io dirigo, l’ha composta a diciott’anni. Ed era già la sua ventinovesima sinfonia! La sua musica riesce a superare non solo le barriere sociali e generazionali, ma anche geografiche e ideologiche. E quelle della nostra dimensione materiale. Perché la musica va oltre le condizioni in cui viviamo quotidianamente. E noi musicisti, e direttori per primi, siamo al servizio di questo ente che va oltre la dimensione materiale. Quando si esegue Mozart, riesci a comprendere come lui esprima le sue emozioni in modo molto trasparente, innocente, quasi come un bambino. In quel momento vedi i suoi momenti di grande trasporto e i momenti di distacco. Le emozioni non sembrano più sue ma della musica».
Che il compito sia dirigere o esibirsi al pianoforte, gli sforzi aspirano a un unico obiettivo: «Penso a una cosa sola. Alla musica, alla missione che unisce tutti noi musicisti: mettersi al servizio della musica e fare musica, portando alle persone queste bellissime emozioni e questa grande consapevolezza che dà specialmente la musica classica. Ma penso anche alla mia missione, che è quella di portare la musica classica alle generazioni più giovani. Già con i social media sono riuscito a raggiungere tantissime persone attraverso tutti i continenti. Penso a quello a cui serve la musica. Ci dà consapevolezza, speranza, ricchezza. Per questo faccio musica».
Morgan è stato da poco ammesso alla Scuola Civica Claudio Abbado di Milano come il più giovane studente in Direzione d’Orchestra. Ed è pronto a nuovi progetti, guardando alla sua età non come un limite ma come un’occasione: «Sono molto felice di aver solo quattordici anni, perché per fare il direttore d’orchestra ci vuole una preparazione infinita. Sono molto fortunato perché adesso ho il tempo per prepararmi e assumere questo ruolo di grande importanza e responsabilità».
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