IL NUOVO MONDO DELL’ARTE
Mr. Savethewall “risveglia le coscienze” con la sua arte
Costumi e stereotipi della società contemporanea interpretati in chiave ludica e dissacrante

Writer gentiluomo: così è stato soprannominato il comasco Pier Paolo Perretta, in arte Mr. Savethewall. Geniale e dissacrante, la sua firma è una dichiarazione d’intenti: salvare i muri, fissando le sue opere (realizzate con le modalità e le tecniche di intervento della Street Art, in primis l'utilizzo dello stencil su supporti di derivazione urbana e di largo consumo come cartone, carta da pacchi, legno, metallo, materiale di riciclo) con quattro pezzi di nastro adesivo giallo agli angoli. Senza “vandalizzare” le pareti di edifici pubblici e privati.
I suoi primi lavori, attaccati ai muri di Como, sono stati staccati da passanti per essere incorniciati: ciò ha destato l'interesse e la curiosità del sistema dell’arte e Mr. Savethewall ha fatto il suo ingresso negli spazi pubblici e nelle gallerie d’arte contemporanea. Proprio in questi giorni espone in centro a Varese, presso Love Spot Galleries, galleria d’arte contemporanea franchising del brand Deodato Group, guidata da Barbara Bondesan e specializzata in arte pop e street art.
«La scelta del rispetto - ci racconta - alla fine si è rivelata vantaggiosa: l’attenzione dei passanti non era distratta e viziata da un atto vandalico bensì tutta concentrata sulla mia opera. Non solo, essendo stato il primo ad agire in questa direzione, sono riuscito a ritagliarmi un piccolo spazio tutto mio nel mondo dell’arte urbana. Ora però credo che la Street Art sia finita. Lo street artist è anonimo, illegale, anarchico, non entrerebbe mai in una galleria né si accorderebbe per una commissione con privati o con una amministrazione comunale. Ora che l’arte urbana è entrata nel sistema dell’arte, ho scritto il Manifesto della fine della Street Art».
Lasciatosi alle spalle un’avviata carriera manageriale, Mr. Savethewall ha deciso di seguire l’insegnamento del bisnonno. Nel suo paese natale, una targa lo ricorda così: «un piccolo uomo che andava per le case e le strade a risvegliare nell’uomo la coscienza dell’uomo». «Risvegliare le coscienze: è quello che cerco di fare con le mie opere provocatorie. Ad esempio, Please Holy Ipad, ha come soggetto una bambina che prega un tablet affinché le venga restituito il padre assente». I suoi lavori interpretano costumi e stereotipi della società contemporanea in chiave ludica e dissacrante, attraverso una decostruzione e ricostruzione dei codici linguistici. La famiglia del mulino bianco non esiste annulla la visione della “famiglia perfetta”, ironizzando sui modelli proposti dalla società e dai brand.
Ma la firma di Mr. Savethewall è il ranocchio antropomorfo, vestito di tutto punto, della serie Kiss me. Un ranocchio, ci dice l’artista, per quanto ben vestito, sarà sempre un ranocchio. «Quanti ranocchi ho conosciuto, che dietro l’apparenza si sono rivelati vuoti, privi di consistenza. L’opera è un monito a non lasciarsi abbagliare dalle apparenze che deturpano la società».
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