DISTRAZIONI
Oggetti smarriti: ecco che cosa perdono di più i varesini
Documenti, chiavi e telefonini: da maggio a oggi 46 oggetti trovati e portati in Comune
Il fascino della Città Giardino fa perdere la testa, e anche il resto. Verrebbe da pensare così a guardare l’elenco (non lunghissimo) di oggetti trovati in città e portati in Comune a Varese: 46 da maggio ad oggi. Vi figurano soprattutto documenti, chiavi di casa, telefonini, 5 tessere tra bancomat e carte di credito, ma anche un misterioso borsone blu in stile Mary Poppins pieno di indumenti, un libretto postale e una chiave di una cassaforte.
LA “COSA MOBILE”
L’articolo 927 del Codice Civile stabilisce che «chi trova una cosa mobile deve restituirla al proprietario, e, se non lo conosce, deve consegnarla senza ritardo al podestà del luogo in cui l’ha trovata, indicando le circostanze del ritrovamento». Gli oggetti ritrovati in città vengono pubblicati sull’albo pretorio del comune, custoditi per un anno nell’ufficio oggetti smarriti di via Foresio, poi possono tornare nelle mani di chi li ha trovati. Se quest’ultimo non è interessato ad entrarne in possesso, gli oggetti vengono portati in discarica. I documenti, invece, vengono consegnati ai proprietari: le carte di identità attraverso l’ufficio anagrafe, gli altri per mezzo dei rispettivi uffici competenti.
TESSERE, CHI LE HA VISTE?
Le tessere sanitarie e le carte di identità, con sei ritrovamenti ciascuno, sono i documenti più smarriti. In qualche caso, forse, i documenti provengono da portafogli rubati. Ma la letteratura, da Pirandello in avanti, è ricca di personaggi che perdono l’identità, quindi non si può escludere che smarrire la carta di identità tradisca il desiderio di lasciare tutto per fuggire chissà dove. Sicuro è che la disattenzione non ha età e provenienza geografica: tra i ritrovamenti più curiosi c’è anche una Uk Drive Licence (patente di guida inglese) e l’analogo documento belga. Ritrovato anche un abbonamento con il logo “Varese si muove” appartenuto a uno studente e un permesso di soggiorno.
CHIAVI DELL’INCONSCIO
Sono sei i mazzi di chiavi trovati per strada, alcuni con portachiavi fantasiosi (uno è a forma di aragosta). Tra le tante chiavi ci sono anche quelle di porte blindate e di un’auto Lancia. Stando ai bugiardini di psicologia, perdere le chiavi, a livello inconscio, significherebbe vacillare nel raggiungimento di un certo obiettivo. Difficile dire se sia vero o meno, certo è che perdere le chiavi è una bella seccatura, che per forza di cosa manda all’aria qualche progetto.
TELEFONINI SENZA RETE
Nella lista di oggetti smarriti in città non mancano i monili, come un braccialetto rigido e un anello di bigiotteria, né portafogli, portadocumenti e pochette. Tanti i telefoni e i tablet che attendono il proprietario: sono di tutte le marche, provvisti o meno di cover. Trovati anche due paia di occhiali da vista.
PORTE APERTE IN VIA FORESIO
Chi avesse smarrito qualcosa può rivolgersi agli uffici dell’Economato di via Foresio. Quello che colpisce è che spesso un oggetto perso non viene cercato per il valore economico, ma per quello affettivo, cosa che testimonia come tanti Varesini abbiano sì la testa per aria, ma siano anche persone romantiche e un po’ sentimentali.
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