CHE FINE HA FATTO
Da pornodiva a estetista: la storia di Selen

Si potrebbe dire che è stata una delle donne più amate d’Italia: in senso fisico - non c’è bisogno di precisare - e in senso lato, visto i tantissimi fans che hanno seguito la sua carriera film dopo film, anzi, scena dopo scena.
Forse è meglio sintetizzare dicendo che fra le pornostar italiane più acclamate e di successo, dopo Moana Pozzi c’è sicuramente lei, Luce Caponegro, in arte Selen.
Da giovane si prefisse l’obiettivo di cambiare l’immagine della parola sesso, allora ritenuta volgare, da non menzionare neppure in determinati contesti.
Per contrapposizione, scelse di divenire una pornostar, complice anche la sua passione per l’esibizionismo. Una scelta tutt’altro che comoda, per una ragazza che aveva come padre un industriale petrolifero, e che ovviamente non fece felici i genitori, ma che invece Selen portò avanti con convinzione, unendo ribellione e desiderio di portare avanti una giusta lotta per la libertà sessuale.
E così intorno ai trent’anni iniziò ad arrivare il successo, cavalcato con cinque-sei pellicole all’anno, praticamente senza sosta. Perché anche il sesso filmato altro non era che una macchina da soldi, capace di schiacciare l’aspetto umano, cosa di cui Selen si accorse quando vide come erano costrette a lavorare sui set pornografici le ragazze «importate» dall’Est, che per una pellicola qui guadagnavano quanto in un carriera a Budapest.
Poi, nel 2000, girato l’ultimo film, Millennium, l’addio all’hard a favore di film erotici e poi sempre meno pruriginosi. Nel frattempo erano iniziate le comparsate in tv nelle trasmissioni di Maurizio Costanzo e in quelle mattutine di mamma Rai e c’era stata la pubblicazione di un paio di dischi; infine, il ritiro dalle scene.
Ma che fine ha fatto Selen? In questi ultimi giorni i mass media l’hanno riscoperta quando, lo scorso 17 dicembre, ha compiuto 55 anni. E così si è scoperto che di Selen è rimasto ben poco, mentre è emersa in tutta la sua forza e lavora un centro estetico a Ravenna.
Un centro, ha spiegato, che porta avanti con l’obiettivo di aiutare le donne ad amarsi, per fare sentire altre donne bene con se stesse, belle e coccolate perché lei si è sentita realizzata come mamma, ma non come donna. Ed è stata proprio questa la sua delusione più grande.
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