GITE FUORIPORTA
Ferrara, città d’Europa
Ecco come scoprirla tra piazze e giardini

Ferrara e Varese sono unite da un filo che porta un cognome: Este. Francesco d’Este, duca di Modena e Reggio Emilia fu infatti il Signore di Varese a cui si deve la trasformazione di Palazzo Estense e dei suoi Giardini, così come li ammiriamo oggi. E gli Estensi governarono Ferrara per quasi quattrocento anni, tra il 1208 e il 1598, lasciando chiaramente una traccia indelebile. In città si dice che le pietre del Castello Estense, il principale simbolo della casata, risuonano ancora dei passi e delle voci dei suoi abitanti, tra gioie e drammi. Nelle prigioni, infatti, Ugo, figlio del Marchese Niccolò III, e Parisina, la giovane moglie del Marchese, morirono per essersi amati in segreto. Mentre, al piano nobile, Lucrezia Borgia, primadonna del Cinquecento e il suo seguito celebravano i fasti di un’epoca in cui Ferrara era una delle corti più splendide d’Europa, cantata da Ludovico Ariosto nell’Orlando furioso e dipinta dagli artisti della grande scuola ferrarese. Partendo da questo maestoso simbolo di Ferrara con le sue quattro torri circondate dal fossato, le eleganti balaustre bianche, le prigioni e le sale per i giochi di corte, percorrendo Corso Giovecca si può raggiungere la Palazzina Marfisa, magnifico esempio di residenza signorile costruita da Francesco d’Este.
Una passeggiata nel cuore di Ferrara (per informazioni ferrarainfo.com) si trasforma così in un tuffo nel Rinascimento: un periodo che si respira pienamente ancora oggi. Da Palazzo dei Diamanti, la residenza estense così chiamata per via delle circa 8.500 pietre a forma di diamante che coprono le due facciate, si cammina per esempio in quella che fu la grande opera di ampliamento della città voluta dal duca Ercole I: l’Addizione Erculea. Era il 1492 e l’architetto Biagio Rossetti concepì un piano urbano che ampliava il centro per comprendere tutti i prestigiosi palazzi. Per originalità e razionalità, concepì sostanzialmente la “prima città moderna d’Europa”, una city ideale con strade dritte e spaziose, piazze, giardini e superbe architetture, attraversata da Corso Ercole I d’Este, detto “la via più bella d’Europa” crocevia del Quadrivio degli Angeli. Maestosi e preziosi palazzi, che ospitano importanti collezioni, come il complesso di Palazzo Massari (chiuso per lavori), scorrono fino all’ampia Piazza Ariostea, dove svetta la statua recentemente restaurata del poeta Ludovico Ariosto. Da qui si può raggiungere il Tempio di San Cristoforo alla Certosa per rimanere incantati davanti alla sua mole incontrastata o svoltare per raggiungere la Casa che fu del poeta Ariosto. Proseguendo lungo Corso Ercole I d’Este e superando le Mura si può passeggiare in un’altra moderna Addizione della città, il parco Bassani, il polmone verde della città. Il tutto a piedi, certo, ma anche in bicicletta, un altro aspetto che lega Varese e Ferrara, due città dove le due ruote sono sacre.
Il Rinascimento trasuda in ogni angolo di Ferrara, dove anche la pittura rispecchia la nuova centralità dell’uomo e del suo ruolo nel mondo, una presa di coscienza cui gli artisti si ispirano portando i soggetti, sacri e profani, dentro paesaggi, architetture e ritratti. Una delle massime espressioni della pittura rinascimentale è il ciclo di affreschi del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia, che oggi torna a mostrarsi in tutta la sua bellezza dopo i restauri architettonici e la nuova illuminazione. Ispirati dai mesi dell’anno e dai segni zodiacali, sguardi, gesti e visi dei personaggi raccontano una storia vecchia di cinque secoli e mezzo. Non da meno sono gli affreschi di Palazzo Costabili, con il magnifico soffitto cinquecentesco affrescato dal Garofalo e quelli di Casa Romei nella Sala delle Sibille e dei Profeti. Notevoli sono le opere del Museo della Cattedrale e la quadreria della Pinacoteca Nazionale, ospitata al piano nobile di Palazzo dei Diamanti. Questa offre una significativa rassegna della pittura rinascimentale da Cosmè Tura a Dosso Dossi, passando per i drammatici dipinti del Bastianino, con i quali si chiude l’epoca estense a Ferrara. Un’epoca d’oro che brilla ancora oggi.
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