IL FOCUS
A caccia di fantasmi in provincia

Sarà anche una festa di antichissime origini in un’Irlanda ancora dominata dai Celti e solo successivamente esportata negli Stati Uniti, la sostanza non cambia: il tema principale è quello della morte. Sia questa collegata al silenzio della natura per l’arrivo dell’inverno o alla vigilia del giorno in cui si commemorano i defunti, ormai Halloween è arrivato come momento “tradizionale” anche da noi. Che in tema di paura e di fantasmi non sembriamo essere secondi a nessuno. Nemmeno sul territorio del Varesotto. E non solo per lo spettro di Manigunda al monastero di Cairate, forse lo spirito più famoso sul territorio. No, sembra proprio che molti luoghi della nostra provincia non si facciano mancare il loro bello spettro. Leggende che si intrecciano ad eventi apparentemente inspiegabili, come rumori strani in quelli che furono rifugi antiaerei: basta drizzare le orecchie e cercare di non avere paura e i misteri del Varesotto arrivano proprio come invitati alla festa di Halloween. Un fantasma si aggirerebbe anche per la collegiata di Castiglione Olona, di monache senza volto si parla al monastero di Torba, complice un affresco misterioso che ne raffigura otto in processione con altrettante sante sopra la testa, ma, appunto, senza il viso ritratto. O forse semplicemente scomparso a causa dell’umidità che ha rovinato i colori. Ma la leggenda di alcune religiose allontanatesi dal monastero durante la realizzazione dell’affresco stiano ancora vagando in cerca della loro identità perché al loro ritorno il luogo era stato abbandonato senza che i loro volti fossero ritratti. Anime innamorate le cui storie sono state trasformate in tragedie da malelingue sarebbero in ville di Biandronno, così come si parla dei fantasmi di una moglie infedele uccisa dal marito facendola cadere in una botola nella torre della rocca di Orino e del fratello di lei che aveva tentato di vendicarla e i loro pianti e gemiti, accompagnati da rumori di catene si sentirebbero spesso, accompagnati dal strane luminescenze di forma umana lungo le mura del castello e accanto a un vicino castagno. Parlando di rocche, anche nei boschi attorno ad Angera si aggirerebbe lo spettro di un santo che proprio nella rocca fu imprigionato e il cui corpo venne poi gettato nel lago, mentre nelle stanze della “casina rosa” dove visse Guido Morselli a Gavirate qualcuno racconta si muova uno spirito misterioso. Forse proprio quello dello scrittore. Senza dimenticare un luogo che è stato anche scelto, per il suo fascino in stile Liberty, ma anche per l’atmosfera inquietante che riusciva a suscitare, ormai abbandonato da tempo, come set per il remake di Suspiria: l’hotel del Campo dei Fiori.
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