PIU’ DI 300MILA FOLLOWER
Il prof social che fa lezione su Tik Tok
Sandro Marenco: «Si crea un circolo di familiarità come quello che nasce a scuola»

Essere un professore “social” è «un casino, se si può dire questa parola. Nel senso che all’attività del prof normale, con lezioni, riunioni, correzioni di compiti, si aggiunge una classe che si allarga. E quindi si allargano a dismisura gli impegni, perché io sono così sempre, non fingo di essere altro sui social. E come ho a cuore le situazioni che trovo a scuola, così le prendo a cuore allo stesso modo quelle che mi vengono a raccontare sui social».
Sandro Marenco è il prof più seguito su Tik Tok, dove ha superato i 320mila follower. Ed è anche uno speaker radiofonico e un content creator, ha lavorato per una multinazionale dell’elettronica come marketing manager e, dopo anni in giro per il mondo, ha iniziato a creare per se stesso. Insegna Inglese in un liceo scientifico di Alessandria e dal marzo dell’anno scorso è diventato, grazie a Tik Tok e Instagram, un punto di riferimento per un’intera generazione. O anche due: genitori e figli.
A fine gennaio, in occasione della Giornata mondiale dell’educazione istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, è stato nominato Learning Hero da parte della piattaforma didattica mondiale Twinkl che aveva chiesto ai suoi utenti di nominare i propri “eroi dell’apprendimento” durante la pandemia di coronavirus. La motivazione del riconoscimento è stata identificata nel suo impegno per diffondere soluzioni didattiche creative e positività in un anno così difficile e per gli obiettivi raggiunti superando i limiti imposti dal virus rendendo possibile la scuola e l’apprendimento. Con i suoi Tik Tok educativi, Marenco ha superato le restrizioni della didattica a distanza. Conquistando, con l’ascolto e la condivisione, il cuore di migliaia di studenti. E dei loro genitori. Un’esperienza che ha raccontato anche in un libro da poco uscito per Salani, Dillo al Prof.
Marenco si era inizialmente aperto un profilo su Tik Tok per capire il funzionamento di una piattaforma che molti suoi studenti utilizzano ogni giorno, m ne era uscito dopo poco. Salvo poi tornarci nei mesi della pandemia, utilizzandola come modo per stare vicino agli studenti aiutandoli con l’Inglese.
«All’inizio ero solo – racconta il suo rapporto con i social intesi come strumento per creare comunità con i ragazzi e le famiglie -, poi il tutto si è evoluto talmente tanto che sono entrato pian piano nella vita di molti ragazzi. E la magia spettacolare è che quelle vite di quei ragazzi sono entrate a fare parte della mia. E adesso nei social non sono più solo, su Tik Tok con i ragazzi, mentre su Instagram trovo i genitori».
Sì, perché la cosa buffa e tenera e bella allo stesso tempo è che attraverso Instagram il prof viene spesso contattato dai genitori dei ragazzi che lo seguono su Tik Tok, creando così «uno stupendo circolo di familiarità, come quella che si crea a scuola: dico sempre che è importane creare il gruppo, stare uniti, perché solo così possiamo fare qualcosa di buono. Solo chiarendo dubbi e incertezze possiamo fare qualcosa di fantastico per i nostri figli. E la cosa incredibile, difficile da credere per chi non prova, è che anche sui social si possono creare le stesse dinamiche». Con un consiglio: «Fare attenzione alle persone che non sono sincere con i loro sentimenti, che fingono, banalizzano, prendono in giro. Sono certo che, con la loro intelligenza, i ragazzi sanno capire se c’è sincerità. Chi imita i sentimenti non va seguito».
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