IL TEST VA IN SCENA
Una domanda mette in crisi le coppie

La domanda alla base è una delle più vecchie e ripetute del mondo, eppure sempre attuale: meglio un uovo oggi o una gallina domani? Nello specifico, in «Il test», in scena al Teatro Martinitt dal primo al 17 ottobre, è: meglio centomila euro subito o un milione tra dieci anni? E nelle due coppie, che se la pongono in una riunione tra amici, si scatenano dinamiche che le portano a scoppiare. «Una domanda che nasconde una serie di considerazioni, intenzioni, progetti che, nel caso in scena, scatena una crisi – spiega Roberto Ciufoli, che lo spettacolo lo dirige, ma ne è anche attore assieme a Benedicta Boccoli, Simone Colombari, Sarah Biacchi -. Il problema è che non è solo un fatto di coppia, ma è qualcosa di personale: più che due coppie, qui ci sono quattro individui che devono rispondere. Ed è difficile, perché c’è sempre l’incertezza del futuro che non rende facile pensare se aspettare dieci anni può essere un investimento sicuro». Un esperimento sulla natura, la coscienza e i rapporti umani, insomma, in questo testo di Jordi Vallejo, dove le maschere e gli alibi cadono e si fa largo l’io profondo di ciascuno dei protagonisti, tra segreti intimi, battute al vetriolo, pensieri nascosti e aspirazioni personali. «La sostanza - aggiunge Ciufoli - è nel bisogno di risolvere i problemi nell’immediato o pensare di aspettare. Ma la scelta giusta qual è? Una soluzione al momento o in prospettiva?». E questo dipende dalle condizioni che vive chi riceve la domanda. Condizioni che variano da persona a persona. Dei quattro in scena, il personaggio interpretato da Ciufoli è, come racconta l’attore, «il più materiale, «terra a terra», legato a risolvere il problema immediatamente. Un personaggio “spicciolo” come ragionamenti, con una sua logica ferrea, chiuso in un matrimonio con una donna che non ha il suo stesso tipo di mentalità né il suo rango sociale e che si è dovuta adattare a esiti di una fortuna non arrivata». Un personaggio che appare «immediato», ma che nasconde molte sfaccettature che emergeranno nel corso dello spettacolo. Davanti a una domanda, un test che sembra innocuo, ma che in realtà non lo è e che apre un dibattito sulle aspettative della vita e sulla vita stessa e che finisce con lo snaturare relazioni che parevano solide, destabilizzandole e anche imbarazzandole non poco. Fino a trascinarle in un vero e proprio terremoto che riduce in macerie apparenti equilibri e affetti di lunga data e che dà alla commedia un ritmo graffiante.
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