PIU’ DI UN FILM
James Bond ha battuto il Covid. Con fatica
Rinviato più volte, arriva nelle sale l’attesissimo “No time to die”

ll mio nome è Bond, James Bond. E finalmente sono tornato. “No time to die”, questo il titolo dell’ultima avventura (la venticinquesima complessiva) che vedrà come protagonista lo 007 più famoso del globo in uscita oggi nelle sale cinematografiche, dopo l’anteprima mondiale assoluta avvenuta martedì alla Royal Albert Hall di Londra.
La lavorazione di “No time to die” è una delle più travagliate che siano mai state messe in piedi, fra l’infortunio di Craig che a maggio del 2019 si è rotto la caviglia sinistra, il lieve ferimento di un membro della troupe durante le riprese di un’esplosione controllata negli studi Pinewood di Londra, fino alle tante posticipazioni dovute alla pandemia. Ma dopo una serie infinita di rinvii è dunque giunta l’ora di rivedere all’opera Daniel Craig, al suo quinto ed ultimo film che lo vede vestire i panni dell’affascinante spia britannica. Tutte le sue precedenti missioni, da “Casino Royale” del 2006, passando per “Quantum of Solace”, “Skyfall” ed infine “Spectre”, non sono nulla in confronto a ciò che lo attende ora. Daniel Craig decide di mettere chiudere la sua esperienza come agente segreto in grande stile, non risparmiandosi nulla: dalle acrobazie con le moto al lancio da ponti secolari, da sparatorie in mezzo a invitati incravattati a esplosioni spettacolari. Senza spoilerare troppo, la trama racconta di un James Bond che si è ritirato a vita privata in Giamaica, una pace destinata, però, a non durare per molto. Il suo vecchio amico e collega Felix Leither, infatti, ha bisogno del suo aiuto per liberare uno scienziato rapito: la missione si rivelerà più delicata del previsto, soprattutto quando Bond si scontrerà con un nuovo e potentissimo criminale, in possesso di una tecnologia in grado di fare fuori l’umanità e di una fisicità distorta per la quale sarebbe stato scomodato Barrie Gower, il makeup artist che, in Skyfall, trasformò Javier Bardem. Bond, come sempre di poche parole, risponde con un cenno d’assenso alla richiesta del suo amico e da lì prende il via un vorticoso su e giù per il mondo: Giamaica, Norvegia e poi la Puglia e Matera, dove Bond e compagni hanno girato alcune scene ad alto tasso di spettacolarità. Insomma, un addio in grande stile quello di Craig, che con Bond 25 entra di diritto nella rosa degli agenti segreti più longevi del cinema (dietro Roger Moore, a pari merito con Sean Connery), anche se inizialmente poco incline (per usare un eufimismo) ad accettare ancora il ruolo. «Piuttosto che fare un altro 007, prendo il bicchiere che ho di fronte, lo spacco sul tavolo e con i cocci mi ci taglio le vene», aveva dichiarato nel corso di un’intervista tv. Ma dal “mai più” al “sì”, pare siano passati 150 milioni di dollari. Da non perdere per gli appassionati il documentario “Being James Bond” (disponibile su Apple Tv), in cui lo stesso Craig racconta in retrospettiva cos’ha significato per lui calarsi nei panni di uno dei più grandi eroi del grande schermo. “No Time To Die” è diretto da Cary Fukunaga e vanta una sceneggiatura supervisionata da Phoebe Waller-Bridge, fenomeno del momento dopo il successo di Fleabag. Nel cast tornano Ben Whishaw, Naomie Harris, Ralph Fiennes e Christopher Waltz; fa invece il suo debutto nella serie Lashana Lynch nel ruolo della nuova 007 che ha scatenato non poche polemiche dato che rappresenta la volontà da parte della produzione di indirizzare la saga verso una narrazione più inclusiva e femminista. Sarà lei a raccogliere il testimone da Craig e a diventare la nuova James Bond? La scelta avrebbe del clamoroso e occorrerà battere la concorrenza di attori affermati come Tom Hardy, Idris Elba e Regé-Jean Page. Ma come insegna la spia britannica nel film del 1983, mai dire mai.
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