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La montagna dalla forza travolgente

Un lutto e una promessa: così è nato «Quadri d’anime su sfondo bianco», il primo romanzo di Francesco Favata, docente di storia e materie umanistiche, cantante e musicista in un gruppo e che scrive canzoni. E che nel giugno 2018, alla morte di sua mamma, ha deciso di realizzare una promessa che le aveva fatto. «Lei - spiega - mi diceva sempre di credere in me stesso e nella mia capacità di scrittura. Già quando ero al liceo mi si diceva che scrivevo molto bene. Io avevo già scritto testi per i miei gruppi musicali. Avevo scritto anche romanzi e racconti che però non avevo mai cercato di pubblicare. E ho deciso di portare avanti una promessa».
Nel libro ci ha messo anche sue passioni, prima fra tutte quella della montagna, unendo in un romanzo sei diverse storie, da quella di Santo che ha lasciato tutto per salirci, in montagna, e vivere isolato scappando dai suoi demoni, a quella di Marzio, che si arrabatta come riesce, da quella di Shantal, che a diciotto anni ha perso una parte di sé e cerca un modo per sentirsi viva, a quella di Nicola tra la routine del lavoro e un amore negato. E poi ancora Dana, la prostituta condotta da un cliente in un mondo nuovo e diverso per lei. E Marco e Alice con la loro crisi di coppia e il tentativo di provare a proseguire insieme partendo da un luogo che amano. Ed è la forza della montagna a «travolgerli» tutti, facendo incrociare le linee dei loro percorsi e cambiando per alcuni o scalfendo appena per altri i loro destini.
«La montagna - prosegue Favata - non appare solo come qualcosa di naturale, ma anche negli aspetti turistici, nell’invito alla meditazione, nell’adrenalina, nello snowboard come sport. Per me tutti questi aspetti non sono punti di scontro, ma di incontro, anche per i personaggi che fuggono da una vita e si trovano catapultati in un mondo nuovo». Con un paio di personaggi, Salvo e Marco, a cui l’autore si sente particolarmente vicino. «Hanno alcuni aspetti che sento miei - ammette -. Per scrivere questo libro sono stato un mese a vivere a Livigno, mio luogo preferito, a riprovare le sensazioni dello snowboard, della neve fresca, della solitudine. E questo romanzo è anche frutto di un periodo di depressione dopo il lutto. Ma dal buio possono nascere anche le stelle».
Con la copertina che è una foto del fotografo Alessandro Zoccarato, di cui Francesco Favata è amico, il libro è dedicato alla madre e alla figlia dell’autore e ha anche tanti omaggi alla musica. «Soprattutto degli Afterhours, di cui sono appassionato da sempre: per me Manuel Agnelli è un poeta».
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