STORIA ANTICA
Nella valle dei mulini incantati mancano sono gli gnomi
Nel Parco dell’Argentera 50mila mq di alberi e ruscelli. Dopo anni di abbandono, dal 1997 sono stati eseguiti tanti lavori

Un gioiello naturalistico fra maestosi alberi, ponti, ruscelli e mulini affrescati. Il Parco dell’Argentera sorge nel territorio comunale di Cadegliano Viconago ed è oasi naturale di più di 50.000 metri quadrati, facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta attraverso la pista ciclabile che lo attraversa, arrivando da Lavena Ponte Tresa o da Marchirolo. Oltre all’alto valore naturalistico dell’area, il parco offre un contesto del tutto unico per la zona, ovvero un sistema di antichi mulini affrescati all’ombra di alberi secolari. Il parco è attraversato dal torrente Dovrana che, da qui, si getta nelle acque del Lago Ceresio e la storia dell’area gira proprio attorno all’acqua e alle pale dei mulini ad acqua che qui erano numerosi fin dal Settecento. A Cadegliano, per esempio, si raggiunse il numero di diciotto mulini funzionanti, che venivano utilizzati per la molitura di castagne, cereali e noci. Un secondo momento d’oro dell’Argentera si ebbe a inizio Novecento, quando l’alto Varesotto divenne meta di vacanze ambita e rinomata da parte dei borghesi milanesi e molte ville cominciarono a sorgere nei luoghi più belli. L’area attorno al torrente Dovrana fu acquistata, per esempio, da una famiglia nobile che la trasformò nello splendido parco che si può ammirare ancora oggi: si arricchirono i mulini, ormai in disuso, di affreschi e graffiti, si fecero costruire dei vialetti, un piccolo lago e si aggiunsero numerose specie botaniche. In epoca successiva venne costruito anche il ponte per il passaggio della tramvia, allora funzionante. Ma poi, col passare degli anni il parco venne abbandonato a se stesso. Dal 1997, per volontà della Comunità Montana della Valganna e Valmarchirolo e del Piambello poi, vennero eseguiti dei lavori di miglioria forestale e delle acque, di pulizia degli antichi vialetti, con l’allestimento di panche e tavoli per i visitatori per riportare il luogo all’antica bellezza, lottando sempre fra l’incuria e i vandalismi, situazioni ancora oggi non del tutto superate. Il Parco dell’Argentera deve il suo nome alla ricchezza minerale (galena argentifera, manganese e silicio) della zona, già nota in epoca romana. È un luogo magico, da scoprire in tutte le stagioni, ma che dà il meglio di sé in autunno, ideale per una passeggiata nel verde o per un giro in bicicletta. Per raggiungere l’ingresso del parco in auto, si percorre la Ss 233 che da Lavena Ponte Tresa sale a Marchirolo e, dopo il bivio per Cadegliano Viconago, si troveranno le indicazioni. In bicicletta invece si percorre la ciclabile Ghirla – Ponte Tresa, seguendo il tracciato dell’antica tramvia, trasformata da qualche anno in pista per biciclette e pedoni e che ospita anche un tratto della via Francisca del Lucomagno. Di recente, il presidente della Comunità montana del Piambello, Paolo Sartorio, ha annunciato alcuni interventi in arrivo per migliorare la situazione del parco: «Contro i vandali al Parco dell’Argentera – ha detto la guida dell’ente montano – abbiamo pensato di cercare qualcuno intenzionato ad aprire un chiosco, anche in cambio di pochi soldi, per tre o quattro mesi durante la bella stagione. Abbiamo chiesto alle associazioni e non è andata bene, allora ci rivolgeremo ad aziende private. Ciò che mi interessa è che quel posto venga presidiato e che possa essere anche un punto di appoggio per i turisti con servizi igienici e la possibilità di rifocillarsi. Inoltre rimetteremo anche l’impianto di illuminazione perché, dopo le ultime ruberie, erano rimasti soltanto i pozzetti».
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