CURIOSITA’
Lago Delio e il paese sommerso
Il fascino misterioso della Val Veddasca

Dove ora riposano le acque del Lago Delio c’era davvero un paese oggi sommerso? Chissà. Però, fra le tante leggende tramandate nel Varesotto, quella che riguarda il bacino della Val Veddasca è sicuramente fra le più particolari. Anche perché le storie che lo riguardano sono due e non soltanto una.
Come narra Il Curiosone, ovvero una pagina Facebook dedicata alle tradizioni prealpine, dal suo nome (Lago Delio), chiaro richiamo a Helios, dio sole della mitologia greca, deriva una prima versione che risale al IV secolo dopo Cristo, all’epoca delle evangelizzazioni cristiane. Secondo quanto è stato tramandato fino a giorni nostri, San Silvestro, giunto nei pressi del monte Borgna, che sovrasta il lago, cercò di convertire al Cristianesimo gli abitanti di un villaggio che veneravano, appunto, il dio Sole. Di natura bellicosa, la piccola comunità pagana accusò il santo di portare sventura e lo cacciarono via, inseguendolo. San Silvestro riuscì a salvarsi, ma l’ira divina si scatenò sull’intero villaggio. Parte del monte, infatti, franò, facendo scaturire una cascata d’acqua, fango e detriti che sommerse per sempre il borgo.
Una seconda leggenda racconta invece di un paese molto ricco e fiorente di nome Elio, costruito sulle rive di un lago montano. La bellezza di quel luogo aveva però reso aridi gli animi dei suoi abitanti, noti in tutto il territorio circostante per l’egoismo e l’arroganza. Questo aspetto ebbe il suo culmine un giorno, quando un uomo entrò in paese e bussò alle porte delle case, mendicando un po’ di cibo e di tepore. Tutti, però, lo cacciarono in malo modo. Ma ai margini del paese si ergeva una casupola, con all’interno una donna e una bambina che cucinavano una zuppa di castagne sul fuoco. Il mendicante chiese ospitalità, la donna gli offrì una parte del misero pasto e gli permise di sedere accanto al focolare. Dopo essersi ristorato, il mendicante disse alle due donne di raccogliere le loro poche cose e di fuggire, perché una tremenda catastrofe si sarebbe abbattuta sul paese, quale punizione per il comportamento dei suoi abitanti. Quella notte, mentre lasciavano la casa, si udirono le campane della chiesa, poi un boato e il terreno cominciò a tremare, si voltarono e videro sprofondare rapidamente il paese nel lago, mentre i rintocchi delle campane venivano sopraffatti dal rumore dell’acqua. Arrivati a un pianoro nelle vicinanze del piccolo abitato di Campagnano, il poverello, che si rivelò poi essere San Rocco, ringraziò le due donne per la loro bontà, disse loro di far erigere su quel poggio una piccola cappella a lui dedicata e scomparve. Da quel giorno si racconta che di tanto in tanto, nelle notti silenziose, si sentano ancora i rintocchi delle campane sul fondo del lago.
Leggende a parte, ciò che è certo è che il Lago d’Elio è uno specchio d’acqua di origine naturale per escavazione glaciale, il suo aspetto originario è variato a partire dal 1911 per la costruzione di dighe di contenimento delle acque. È una meta molto apprezzata per la classifica gita fuori porta perché da quassù si può ammirare una stupenda vista sulla sponda italiana e svizzera del Lago Maggiore.
© Riproduzione Riservata