DA SAPERE
Le leggende del Varesotto: il podcast

Dai pirati del Verbano alle streghe di Venegono. Dagli ET su Vergiate al vecchio cimitero di Viggiù.
Da Manigunda e il monastero di Cairate a Carlina, il fantasma del Duomo di Milano. Dalle monache senza volto del monastero di Torba alla Sibilla dell’Adda. Passando per il Chianti, l’Engadina e il New Mexico. Leggende e vicende insolite, dai contorni «noir», ancora vive.
Ancora in vita. Ancora da raccontare. Anche attraverso un podcast.
Così è nato nel 2017 il progetto ViviPodcast, dove «Vivi» indica proprio l’essere ancora narrate e presenti di racconti che risalgono alla notte dei tempi e che attraversano il nostro territorio e non solo tingendosi di profondo mistero.
E anche l’idea di riportare in vita storie perdute e persone che vive non lo sono più o lo sono in altro modo, sotto forma di “fantasmi”.
«Ascoltavo podcast stranieri e da sempre ho avuto la passione dell’ascolto, del racconto, della ricerca delle storie più scure narrate dalle nonne - spiega Lucia Laura Ferrari, «cuore» di ViviPodcast. Storie di qui e altrove - sono storie di folclore, mistero, che vanno a ritrovare le leggende perdute di cui è piena l’Italia».
Il progetto, che ora Lucia Laura Ferrari sta portando avanti da sola, ma che inizialmente è nato con la collaborazione di Federica Baj, è partito con ricerche nelle biblioteche: e il grande lavoro di ricerca resta fondamentale, estendendosi alla raccolta di tutto il materiale possibile, documentario e basato su testimonianze e ricordi, sulle storie che si scoprono e che si vogliono narrare.
«Abbiamo trovato anche tante storie molto belle, - prosegue Lucia Laura Ferrari - ma non c’era materiale sufficiente per raccontarle in podcast. Alcune di queste sono state condensate con immagini sul canale Instagram di Vivi-podcast».
I podcast, che possono essere ascoltati attraverso Spotify, Apple e Google, ma anche sul sito di Vivipodcast, dove per alcune storie esiste anche la versione in testo da leggere, si presentano con una musica creata ad hoc per ogni episodio da Kingsley Elliot Kaye, «che rappresenta un valore aggiunto alle parole.
Inizialmente si è partiti con leggende del territorio, ma ora spesso vengono narrate anche storie oltre i confini nazionali o di altre regioni italiane.
Vado ad approfondire ovunque trovi un mistero che mi intriga», sottolinea ancora Lucia Laura.
Che adesso, con la collaborazione del fotografo e scrittore Guido Rubino, sta lavorando anche a un ampliamento dell’idea iniziale legata alle storie nere e misteriose, per raccontare anche luoghi altrettanto inquietanti e attorno ai quali ruota, appunto, un mistero.
«A questo particolare progetto sui luoghi – precisa – sto lavorando: è stato un po’ rallentato dall’impossibilità di muoversi liberamente per la pandemia. Per me è importante anche vedere i luoghi dove si ambientano le storie che racconto, e, quando possibile, parlare con le persone. Mi affascina il mistero perché risveglia un po’ il senso della meraviglia, del vivere avventure oltre la vita di tutti i giorni, ma restando al sicuro. Per i nostri podcast noi cerchiamo le storie un po’ più scure, a volte anche episodi realmente accaduti che rappresentano pagine più oscure e talvolta meno tramandate».
Per alcuni di questi podcast è già stata realizzata anche una versione in lingua inglese, anche perché, come accennato, alcune storie si legano a luoghi stranieri, come «Il mistero di Taos», cittadina del New Mexico dove parte della popolazione avverte un inspiegabile ronzio, un misterioso brusio che rende difficili le attività quotidiane: un suono che altri invece non riescono a percepire e che, nonostante le analisi anche a livello scientifico, non si riesce a capire con precisione da dove derivi.
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