DA VEDERE
Milano Flamenco Festival

Segni del tempo. Memorie. Visioni. Contrasti. Questo il tema filo conduttore della quattordicesima edizione del Milano Flamenco Festival sul palco del Piccolo Teatro Strehler con spettacoli dal 22 al 24 giugno a cui fanno da corollario performance e masterclass quali attività parallele il 19 e il 20.
Flamenco, danza spagnola e contemporanea fra tradizione e gestualità rinnovata guardando al futuro: un modo anche per celebrare i trent’anni dalla fondazione dell’Istituto Cervantes che organizza il festival, lanciando una riflessione e un dialogo condiviso con gli artisti. Al termine di ciascuno dei tre spettacoli è infatti previsto anche un incontro di approfondimento nell’ambito del Congresso mondiale del flamenco.
Con una prima assoluta che si lega proprio al tema dei mutamenti spesso definitivi, come la recente chiusura, dopo cento anni di attività, del Villa Rosa, il più antico tablao flamenco di Madrid, si apre il 22 giugno uno spettacolo che riunisce artisti celebri nel Villa Rosa & Friends, un galà di flamenco per solidarizzare, difendere e sostenere tutti i tablaos di Spagna e i loro artisti, puntando l’attenzione su un simbolo culturale che è il primo contatto con quest’arte.
Lo spettacolo, con la regia di Manuel Liñán, è creato in esclusiva per l’occasione e saranno proprio gli artisti a conversare, alla fine, con il pubblico, sul ruolo del tablao, tempio del flamenco, nella società e nel futuro degli artisti.
Con l’intimo e personale Sin Permiso, canciones para el Silencio, mercoledì 23 giugno Ana Morales trasforma il flamenco in veicolo di espressione della memoria, in ponte verso il proprio futuro. Anche questo spettacolo è in prima nazionale e l’ex solista del Ballet Flamenco de Andalucia firma in questa sua opera l’evocazione del ricorso del padre dando vita alle parole e a silenzi tra loro attraverso la danza, ripercorrendo l’estetica del flamenco accompagnata da un trip di musicisti che mescolano musica tradizionale ed elettronica.
Accompagnato dal canto di David Lagos e dalla sonanta di Alfredo Lagos, giovedì 24 Marco Flores festeggia la sua carriera ventennale dando corpo alla sua nuova creazione, Rayuela, ispirata all’omonimo testo di Julio Cortázar.
La rayuela, antico gioco infantile, è metafora della carriera e della vita, un viaggio nel tempo e nello stile. Le attività parallele al festival prevedono invece il 19 giugno un “flamenco en flash” e il 20 una masterclass con Manuel Liñán nella sala Fortunato del Teatro Strehler.
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