L’ITINERARIO
Tra i rami del Lago di Como

La dolcezza del lago e l’asprezza della montagna in pochi chilometri. Il tutto a due passi dal Varesotto: ci si trova nel Triangolo Lariano, ovvero quel lembo di terra triangolare, appunto, che si incunea in mezzo ai due rami del Lago di Como, coi vertici posizionati a Lecco, Bellagio e Como. Insomma, una delle zone più belle d’Italia.
Quest’area è l’ideale per chi ama i trekking senza troppo dislivello, affrontabili praticamente in tutte le stagioni e con il premio finale di un panorama magnifico. Ecco quattro spunti, provati personalmente, per delle camminate dalle 4 alle 6 ore ma tutte comodamente accorciabili o allungabili a seconda del proprio passo. Basta informarsi o dotarsi di cartina.
MONTE SAN PRIMO Si tratta della vetta più alta del Triangolo Lariano. Coi suoi 1685 metri permette di dominare tutta la zona e, in particolare, di ammirare il ramo comasco del Lario oltre che avere una visuale sull’arco alpino che, in questo periodo, risulta essere ancora innevato fino ai 2000 metri.
La passeggiata più comoda per raggiunger il Monte San Primo parte dalla Colma di Sormano, dove si consiglia di arrivare molto presto, per non trovare i pochi parcheggi già tutti occupati. Da qui parte una mulattiera che porta sulla cresta del San Primo dove, una vetta dietro l’altra, camminando su e giù su una sorta di sentiero-cornicione senza difficoltà tecnica o pericolo, si arriva alla vetta.
MONTE RAI-CORNIZZOLO Si possono salire partendo da Canzo ma, forse, per godersi un panorama migliore, il sentiero che parte da Valmadrera è decisamente più interessante. Ad ogni modo, da ovunque li si affronti, una volta arrivati in cima, attorno ai 1200 metri, il panorama ha dell’incredibile. Stavolta si resta affascinati dalla vista sulla pianura brianzola e, in particolare, ci si trova a picco sui laghi di Annone, Pusiano, Alserio e Montorfano.
Volendo si può allungare la gita verso il Sasso Malascarpa, un ammasso di rocce create da rilevanti fenomeni carsici di superficie, che qui assumono un aspetto veramente spettacolare. Sempre nella stessa zona, chi ha più dimestichezza con la roccia, può salire sui Corni di Canzo, i due mammelloni di roccia che svettano dal bosco di quest’area.
MONTE BARRO Una montagna che non arriva nemmeno a 1000 metri di altitudine ma regala qualche emozione alpinistica. È il Monte Barro, situato a due passi da Lecco dove, accanto al classico percorso per raggiunge la vetta, ce n’è un altro decisamente più divertente. È il sentiero delle creste che, attraverso alcuni corni e tre passaggi da scalare con cautela, vista anche l’assenza di corde metalliche di aiuto, portano alla sommità del Barro. Una volta in cima, la fatica è ripagata dalla vista soprattutto su Lecco e su quella fetta di territorio dove il Lago di Como, piano piano, si stringe e si allarga due volte nei laghi di Garlate e Olginate, concludendo la sua danza trasformandosi nel fiume Adda.
L’anello si può concludere verso il Sasso della Vecchia (altro sentiero non banale) per poi tornare con calma dalle stradine sul versante occidentale. I sentieri sono tenuti benissimo, anche grazie all’impegno del Parco che protegge il comprensorio e propone varie attività.
MONTE PALANZONE In questo caso si consiglia di partire più in alto del solito, ovvero dalla Colma di Sormano o dall’Alpe dei Vicerè, evitando così la mulattiera in asfalto, come quella da Palanzo, che permette di compiere molto dislivello in poco tempo, ma non regala particolari emozioni. Al contrario, partendo già “in altura” si possono godere, con più calma e fiato, gli splendidi paesaggi che regalano le camminate verso il Monte Palanzone.
Si tratta di un trekking adatto a escursionisti e famiglie: il sentiero è in ottime condizioni e non presenta punti pericolosi o particolarmente impegnativi e solo la salita finale che porta alla “stele” di vetta è abbastanza ripida e completamente esposta al sole. Ai piedi della vetta sorge il rifugio Riella utile per ristorarsi prima o dopo la salita. Chi ha una bella gamba può pensare di partire anche partendo da Brunate e passando dal Monte Boletto e dal Monte Bolettone.
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