IL CERCATORE MODERNO
Un giro col drone e il fungiatt entra in azione
Dispositivi permettono di essere geolocalizzati in caso di bisogno e dicono anche dove trovare i più pregiati

C’è chi senza con un pizzico di intelligenza ha fatto un upgrade portando la tecnologia nel suo lavoro. Con un drone. Benedetti gli occhi volanti che permettono di fare meno fatica e magari perdere meno tempo. Chi si è ingegnato, è il cercatore di funghi ristoratore d’estate e metro di sci d’inverno, Walter Zana che le montagne della Valle Antrona - e non solo - le conosce meglio delle sue tasche. Così tanto bene, da usare un drone spingendolo alla ricerca di funghi. O meglio, prima di incamminarsi con lo zaino in spalla alla volta dei suoi punti magici e segretissimi dove provare i preziosi porcini che serve nel ristorante Al Lago, Zana fa volare il drone fino a dei punti precisi per controllare che se siano spuntati i tuberi e poi correre a raccoglierli. C’è però chi i boschi non li conosce così bene: allora deve pensare a come sopravvivere in mezzo agli alberi tutti uguali e senza perdersi. In aiuto c’è il Garmin inReach Mini, un comunicatore bisatellitare che garantisce la massima sicurezza nelle comunicazione. Così come un sistema di Gps che permette di ritrovare l’albero dell’abbondanza o fortuna che dir si voglia grazie alla funzione “WayPoint” dell’orologio Suunto 9 Peak, si possono salvare sulla mappa cartografica le coordinate GPS dell’albero con una precisione estrema; mentre se ci si perde grazie alla funzione “BackHome” sullo schermo compare il percorso che seguito all’andata per ripercorrerlo in senso inverso. I fungiatt sono sempre più tecnologici: basti pensare che nel cuneese, nei boschi della Valle di Stura, già da anni la tecnologia interviene a favore dei funghi e di chi li cerca in un modo meno scontato e più importante. Lungo le strade e i percorsi che portano ai funghi sono stati istallati pannelli informativi. Una intuizione felice adottata quasi da 10 anni, dal 2012. Fotografando il relativo codice QR si scaricano informazioni utili alla ricerca, cartine e pannelli didattici, ma soprattutto è possibile pagare il tesserino – sempre obbligatorio – per raccogliere i frutti del bosco. Ma grazie alle app anche chi non è esperto può cimentarsi nell’antica arte all’aria aperta. Fra i tanti che si sono occupati di funghi e app, c’è anche il mitico Aranzulla, guru del web. Fra le prime applicazioni segnalate c’è INaturalist dedicata alla natura e con una sezione dedicata ai funghi. Questa app mette in collegamento una comunità di oltre 400.000 scienziati e naturalisti che possono aiutare a saperne di più sulla natura; oltretutto consente di essere in contatto con la California Academy of Sciences e National Geographic. C’è poi “Truck my Mushrooms” che permette prima di tutto di non perderti nel bosco e di segnarti il giro che fai, così da non cercare sempre negli stessi punti. Si segnalano anche i funghi trovati, e si posizionano nel percorso. È consigliato perché si creano database dei sentieri fatti e dei funghi trovati. Non è finita, “aFunghi Plus” contiene una galleria fotografica utile per riconoscere oltre 100 specie di funghi, grazie a descrizioni dettagliate che riguardano questi ultimi. E ancora “The Mushroom Book” offre informazioni dettagliate su molteplici funghi, permette di riconoscerli mediante le innumerevoli foto presenti nel suo database, facilmente individuabili grazie alla sua interfaccia pulita e ordinata. Non ultima c’è poi la app “Riconoscere funghi” che permette di salvare i luoghi dove si sono trovati funghi, scoprire il momento giusto per andare a caccia e con un funghi grazie anche alle foto. Infine IMico permette di conoscere i funghi ed è una sorta di app gioco adatta anche ai bambini: rientra nella categoria “serious game”. Di sicuro è anche un modo divertente per iniziare a giocare con i funghi in vista di una gita.
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