STILE
Orologi: i modelli iconici

Chi ha vissuto gli anni Ottanta ricorda bene che lo avevamo praticamente tutti e spesso non solo uno, ma una vera collezione. Sto parlando del mitico Swatch, l’orologio da polso nato dall’intuizione di Nicolas G. Hayek, presidente del The Swatch Group, per far fronte alla concorrenza nipponica. Agli artisti disse di pensarli come se si fosse trattato di una tela da dipingere.
ACCESSORIO ALLA PORTATA DI TUTTI
Il prezzo super competitivo e la fantasia di cinturini e quadranti spalancarono le porte all’orologio da polso che divenne finalmente alla portata di tutti, adulti e bambini. Un orologio di plastica resistente, colorato ed economico, unico nel suo genere in quel momento. «Il sistema realizzativo messo a punto dai nostri ingegneri ci portò, all’inizio, a pianificare un quantitativo di 5 milioni di orologi all’anno, tanto che venimmo ritenuti pazzi dagli operatori di mercato», raccontava lo stesso Hayek, «ebbene, gli ottimi risultati di vendita ci indussero, per l’anno successivo a prevederne 12 milioni. A divenir pazzi, a quel punto, furono tutti coloro che si trovarono schiacciati dal fenomeno Swatch, e che dovettero rivedere tutte le strategie». Da quel momento anche lo stesso marchio Swatch è cambiato diventando sinonimo di azienda che porta innovazione, che guarda il futuro, che osa e stabilendo un forte legame con il mondo dell’arte. Impossibile dimenticare l’iconica versione di Keith Haring, compresa di packaging abbinato assolutamente da conservare. Il continuo progresso riguarda i materiali (bioceramica, acciaio, ceramica, silicone, gomma), ma anche la drastica riduzione delle componenti, nota come «Revolution 51».
IL COLLEZIONISMO
I costi contenuti hanno permesso alle persone non solo di comprare il secondo orologio, ma anche il terzo e il quarto, dando vita al fenomeno del collezionismo di orologi accessibili. Nel 1989 viene inaugurato il laboratorio creativo Swatch di Milano, in Italia e nel 1990 viene lanciato il “Chrono”, il primo orologio multifunzionale di Swatch. Il modello “Scuba” invece viene lanciato negli Stati Uniti nel 2000. Presso Sotheby’s, a Milano, si tiene un’importante asta di Swatch durante la quale sono venduti ben 99 modelli. Lo Swatch diventa così un oggetto d’arte che, da questo momento, impone prezzi più elevati anche se alle tipologie più costose si associano anche i classici modellini cheap più semplici e sempre economici. Gli stessi lanci vengono fatti in modo originale per esempio nel 1991 i modelli Swatchetables, firmati da Alfred Hofkunst, sono venduti nei mercati ortofrutticoli di tutto il mondo imbustati in sacchetti trasparenti.
LE COLLABORAZIONI
Non mancano poi le collaborazioni con i grandi nomi della moda come Vivienne Westwood firma il Pop Swatch Art Special Orb in occasione della sfilata francese prêt-à-porter di Parigi del 1993. E gli artisti italiani come Mimmo Rotella che crea due modelli: 22.222 pezzi numerati, presentati in concomitanza con le mostre delle opere dell’artista a New York, Milano, Parigi e Colonia. La lista è lunga e non accenna a fermarsi. E niente celebrazioni speciali per questo anniversario perchè si pensa al futuro.
© Riproduzione Riservata