IL PERSONAGGIO
Pagliuca, i rigori e la dolce sconfitta con l’Aston Villa
L’ex numero 1 della Nazionale ora coordina i porieri del “suo” Bologna

Il calcio di rigore, momoento top di una partita di calcio. Domenica sera il Milan ne ha sbagliato uno importante contro la Juve, quindi il portiere juventino Di Gregorio non è diuventato l’eroe della serata. Già, perché parare un rigore per un portiere è un momento elettrizzante, quello che lo farà ricordare dai suoi tifosi. Andiamo dunque a scoprire che fine ha fatto uno dei principali pararigori della storia della serie A, uno che in classifica pur essendo il miglior italiano nella specialità si piazza al posto numero due. Il più bravo pararigori della storia del nostro calcio è infatti uno sloveno, l’ex Udinese e Inter Samir Handanovic, che ha parato 32 dei 91 penalty tirati contro di lui. Staccato di otto lunghezze, a quota ‘24, c’è un altro portiere che ha vissuto una parte importante della sua carriera all’Inter: Gianluca Pagliuca.
Bolognese, classe 1966, è passato “alla storia” per una frase su di lui detta dal suo allenatore dell’epoca, Vujadin Boskov, durante una finale di Coppa dei Campioni fra Sampdoria e Barcellona. Quel «Ma chi ha sbagliato, Pagfliuca?» - detto da Boskov al suo staff e rubato da una telecamera pochi secondi dopo che il portierone doriano aveva incassato sul suo palo il gol di Koeman che avrebbe deciso quella finalissima - lo ha marchiato indelebilmente. E sfortuna - o se preferite gli errori di Baresi, Massaro e Baggio - ha impedito a Pagliuca di diventare il portiere dell’Italia più amato quando, pur se lui parò un rigore del Brasile, i verdeoro divennero comunque campioni del mondo a Usa ‘94 battendoci proprio dal dischetto dopo lo 0-0 finale..
Ma che fine ha fatto Gianluca Pagliuca? Per breve tempo è stato commentatore televisivo, poi non ha saputo resistere al richiamo della foresta - pardon, del campo - ed è così tornato nei pressi dei pali ad allenare i ragazzi prima e poi ora a essere il coordinatore di tutti i portieri del “suo” Bologna. Non solo, come ogni campione che si rispetti ha anche pubblicato un libro, “Volare libero”, in cui parla della sua carriera e del suo ritorno al quartiere natìo, il San Luca, non lontano dal celebre Santuario della Madonna di San Luca. E dire, racconta l’ex estremo difensore in una recente intervista alla Gazzetta, che sarebbe potuta andare ben diversamente: oltre che del Bologna, Pagliuca è anche tifosissimo della squadra inglese dell’Aston Villa, di cui porta lo stemma tatuato. Le due squadre si sono incontrate il 25 settembre in Europa League, gli inglesi hanno vinto 1-0: per Pagliuca, forse, la sconfitta più dolce della sua carriera.
di Marco Raimondi
Tifa per i rossoblù
e per la squadra inglese, di cui ha tatuato lo stemma
L’ex numero 1 della Nazionale ora coordina i portieri del “suo” Bologna
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