FIRENZE
Perquisizioni in carcere Prato, indagati agenti e detenuti

(ANSA) - FIRENZE, 28 GIU - Vasta operazione nel carcere di
Prato contro l'ingresso di telefoni cellulari e droga ai
detenuti dei reparti Alta Sicurezza e Media Sicurezza, anche per
reati mafiosi. L'inchiesta, coordinata dalla procura, fa
emergere forme corruttive per quattro agenti penitenziari e
anomali contatti tra altri quattro agenti e addetti alle
pulizie. Perquisiti 127 detenuti, di cui 27 sono indagati.
Nonostante le limitazioni per l"'Alta Sicurezza" dove ci sono
criminali di tipo mafioso con ruoli di capo, questi godevano di
privilegi fra i quali la libertà di movimento nel reparto.
Schierati 60 poliziotti in assetto antisommossa.
I telefonini e la droga entravano nel carcere di Prato in
tanti modi diversi: attraverso i colloqui in plichi destinati ai
detenuti, per posta, tramite personale in servizio nel carcere e
gli stessi appartenenti alla polizia penitenziaria, alcuni
ritenuti dalla procura a libro paga con compenso di alcune
migliaia di euro. Inoltre, è successo che soggetti provenienti
da Napoli hanno provveduto a lanciare palloni contenenti
smartphone e cellulari, oppure usando fionde per superare il
muro di cinta. I pacchetti erano recuperati dai detenuti o dai
lavoranti che hanno maggiore libertà di spostamento nel carcere.
Poi gli apparecchi venivano nascosti in doppifondi, nelle
pentole, negli elettrodomestici, nei sanitari dei bagni, in
buchi nei muri, sotto i wc, nello sportello di frigoriferi, in
doppifondi nelle cartelline portadocumenti di plastica, nei
piedi dei tavoli, addirittura, riferisce la nota degli
inquirenti, sulla persona, nella cavità anale.
Viene interamente perquisito, con sequestri, il reparto di
Alta Sicurezza dove ci sono 111 detenuti, parte dei quali
ristretti per criminalità organizzata di stampo mafioso o
camorristico. Tra questi ci sono 14 indagati, tutti italiani.
Perquisiti anche larghi settori del reparto di Media Sicurezza,
in particolare, gli spazi comuni e 16 detenuti ristretti, di cui
13 nella veste di indagati. A parte i 27 detenuti indagati, per
gli altri 100 reclusi perquisiti c'è l'ipotesi che abbiano
beneficiato della disponibilità illegale di telefoni e droga.
Inoltre tre appartenenti alla polizia penitenziaria, tra i 29 e
i 32 anni, sono indiziati del reato di corruzione. Altre 10
perquisizioni, a nove indagati e un soggetto terzo, sono state
fatte nelle province di Prato (due), Napoli (due), Arezzo, Roma,
Firenze e Pistoia. Le schede telefoniche erano attivate con
intestatari fittizi in negozi di telefonia di Roma e di Napoli.
L'indagine è iniziata nel luglio 2024 ed ha portato finora al
sequestro di 34 telefoni cellulari e due sim card. (ANSA).
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