L’UDIENZA
Giorgetti in aula contro Report: «Descritto come un padrino»
Il ministro dell'Economia testimone in aula

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha testimoniato questa mattina, venerdì 11 aprile, nel processo varesino per diffamazione contro i giornalisti di Report, Sigfrido Ranucci e Giorgio Mottola.
Per circa quaranta minuti, davanti al giudice Luciano Luccarelli, il ministro è stato interrogato dal pubblico ministero Maria Claudia Contini, dall’avvocato di parte civile Monica Alberti e dal legale della difesa.
Giorgetti ha respinto con decisione le ricostruzioni offerte dai due servizi televisivi al centro del procedimento andati in onda nell’ottobre 2020: “Vassalli, valvassori e valvassini” e “Mogli, camici e cavalli dei paesi tuoi”. «Sono stato dipinto da Report come un padrino mafioso, in una sorta di Tangentopoli di ritorno, che stava dietro l’ascesa dell’avvocato Mascetti – ha dichiarato – e non è vero, in particolare in relazione al suo ingresso nel cda di Italgas, dato che sarebbe stato impossibile per me indicare il suo nome: sarebbe stato addirittura un reato».
Il ministro ha poi risposto anche sulle presunte pressioni che avrebbe esercitato per favorire l’associazione Pony Club Le Bettole, guidata dalla moglie Laura e dalla cognata Sara Ferrari: «In un’altra puntata sono stato indicato come agevolatore del contratto che legò l’associazione all’ippodromo, con concessione di spazi in comodato d’uso gratuito. All’epoca, ottobre 2020, ero solo deputato, dopo la caduta del governo Conte I in cui ero stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e all’epoca della stipula del contratto i miei rapporti con l’amministrazione comunale di Varese erano nulli, anche se il sindaco Attilio Fontana era della Lega e mio personale conoscente».
Giorgetti ha infine sottolineato le conseguenze personali e istituzionali delle inchieste televisive: «Quelle due puntate di Report ebbero un effetto assolutamente negativo per la mia reputazione, ricoprendo io un ruolo pubblico. Non sono uso a querelare i giornalisti: possono dire quello che vogliono, ma non cose false».
L’udienza straordinaria di oggi vede la presenza anche delle altre persone offese, tra cui l’avvocato Andrea Mascetti e i familiari del ministro, che verranno ascoltati nel corso della giornata.
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