IN MOVIMENTO
Lunga vita al primo Suv della storia

Cinquant’anni portati splendidamente per una vettura che è diventata un fenomeno di costume senza precedenti. La Range Rover taglia il traguardo delle cinquanta primavere senza accusare il passare del tempo, rinascendo ad ogni restyling ogni volta trasformata, più moderna, ma in linea con quel lusso e comfort che l’hanno sempre caratterizzata.
Un mito che ha saputo affrontare e superare brillantemente anche la fine dell’era dell’industria dell’auto inglese. Una vettura così versatile da essere esposta al museo del Louvre di Parigi come «opera esemplare di design industriale» e allo stesso tempo riuscire a vincere la Parigi-Dakar, due volte, e fare la traversata del Sahara.
Era il 1970 quando la prima Range Rover ha fatto la sua apparizione nelle concessionarie, ma la sua storia comincia molto prima. Dobbiamo tornare indietro nel tempo fino al secondo Dopoguerra quando la Land Rover, folle creazione dei fratelli Maurice e Spencer Wilks, rispettivamente principale designer uno e amministratore delegato l’altro di Rover, conquista tutto il mondo.
Non paghi del successo inaspettato, in Rover si inizia a pensare a un modello che sia un po’ meno ruspante e un po’ più cittadino. Il progetto prende piede e intorno agli anni Sessanta iniziano a comparire alcuni prototipi rivoluzionari che finiscono sotto la cartellina Velar ossia “velare” perché il progetto doveva rimanere segretissimo.
Solo nel 1970 l’innovativo concept con il logo Velar viene realizzato e prende il nome di Range Rover. Fa la sua apparizione il primo Suv al mondo e unico nella sua categoria. Un vero salotto su quattro ruote con sedili in pelle e interni in radica «very british style», e una carrozzeria da grossa wagon dotata di tre porte, dalle linee squadrate in grado di andare su ogni tipo di percorso perché - altro primato - è dotata di un sistema 4 Wheel Drive (4WD) permanente. Ed è stato subito boom nelle vendite. Range Rover Classic entra diretta nel cuore degli inglesi, che la chiamano affettuosamente «the Queen», e non solo. E lì sta per 25 anni: un amore solido e in grado di superare lo scorrere del tempo.
La prima serie infatti rimane pressoché inalterata per un quarto di secolo, si segnala solo dopo undici anni l’aggiunta delle due porte posteriori. Negli anni Novanta vede la luce la seconda generazione di Range Rover - che inizia sotto la proprietà inglese e termina con Bmw - con l’introduzione dei fari rettangolari invece che circolari e che nel tempo sono diventati un vero e proprio dettaglio caratteristico. In quegli anni «the Queen» non è più la sola nel suo segmento, ma deve iniziare a vedersela con la ML di Mercedes.
Con l’avvento degli anni Duemila poi il settore inizia ad affollarsi appare infatti anche la lussuosissima e innovativa Cayenne di Porsche. Ma Range Rover resiste e sforna la sua terza generazione che si ispira all’italianissimo motoscafo Riva, simbolo di eleganza e raffinatezza in tutto il mondo nautico.
Nel 2005 ecco la versione Sport che punta a migliorare le prestazioni. Nella gamma dei motori, benzina e turbodiesel, c’è anche il potente 4.2 V8 Supercharghed 510 Cv. Nel 2011 la famiglia Range si allarga e appare la “piccola” Evoque un cross-coupé entry level modaiola quanto basta per diventare Car of the Year. Range però rimane l’ammiraglia e nel 2012 si alleggerisce - primo Suv al mondo a farlo - con un telaio completamente in alluminio e viene dotata del sistema Terrain response di Land Rover che seleziona automaticamente il tipo di guida in base al terreno. Nel 2013 l’importante svolta green con il primo modello Hybrid mentre nel 2015 ecco la raffinatissima Supercharged SVAutobiography disponibile anche con allestimenti blindati creati per regnanti e potenti del mondo.
Nel 2017 il logo un tempo segretissimo Velar viene svelato al pubblico abbinato alla new entry Range Rover. Ecco Velar che unisce le doti sportive alle linee moderne e dal taglio coupé. Ma la prima Suv rimane ancora un’icona irraggiungibile che festeggia il mezzo secolo con un’edizione speciale, Range Rover Fifty derivante dal ricco allestimento Autobiography dai dettagli esclusivi, che sarà prodotta in 1970 esemplari per ricordare l’anno del lancio.
© Riproduzione Riservata