A MILANO
San Valentino in modalità VillaBanks
All’Alcatraz il trapper che canta l’amore tra carnalità e affetto

È davvero diventato uno degli irrinunciabili appuntamenti del febbraio musicale lombardo. Quando sopraggiunge San Valentino, i fan dell’urban devono celebrarlo a tutti i costi in compagnia del Doc. Vale a dire VillaBanks, trapper tanto seguito quanto controverso che sui cliché dell’amore, nel suo misto di schietta carnalità e indefinibile affetto, ha basato gran parte delle sue ascoltatissime liriche.
Uno dei fenomeni di streaming e airplay italiani degli ultimi anni arriva all’Alcatraz di Milano martedì 27 alle 21 per una nuova edizione delSan Valentino con il Doc. La tradizione dura ormai da quattro anni. VillaBanks, uno dei tanti antieroi della versificazione amorosa rap odierna, ha individuato proprio nella Festa degli Innamorati il momento in cui scatenare tutta la sua irriverenza dissacratoria nei confronti del platonismo dei sentimenti. I singoli sanvalentiniani del Doc (così si chiama lui nelle sue stesse canzoni) rappresentano una vera e propria saga con oggetto i bollori sensuali, spesso tutt’altro che beneducati, che sono tuttavia parte integrante, soprattutto nelle fasi iniziali, di quel legame complesso e ambiguo che si costruisce tra due persone attratte l’una dall’altra.
Una specie di recupero del rimosso, se vogliamo, che piace alla Gen Z per via della sua narrazione senza retoriche sdolcinate, e che voglia o non voglia sta da tempo incontrando i riscontri di piattaforme come Spotify e affini. Il concerto di San Valentino marchiato Villa sarà un’occasione per ascoltare i suoi maggiori successi ed eccessi, come quelli contenuti nel suo più recente album omonimo, il sesto in studio, pubblicato lo scorso ottobre e divenuto ovviamente virale.
Vieri Igor Traxler, classe 2000, è un rapper dalla formazione atipica. Cresciuto in una famiglia di diplomatici giramondo che gli ha fatto conoscere fin da piccolo Svizzera, Francia, Firenze, Milano e New York, ha abbandonato i giovanili studi di sassofono quando a 15 anni si è appassionato al mondo più home-made dell’hip hop. Si è autoprodotto i primi lavori, ottenendo fin da subito certificazioni e stime da parte della nuova generazione urban nazionale. Non a caso la sua attività, dal 2018 a oggi, conta già numerosi e rinomate collaborazioni. VillaBanks ha ospitato nei suoi singoli i feat di Gué, Tony Effe, Boro Boro, MamboLosco, Random, Shiva e Lil Kvneki, tra gli altri, ma anche musicisti esterni all’universo trap come Il Genio di Gianluca De Rubertis e Alessandra Contini. Per converso, ha partecipato pure a incisioni per brani di Madame, Il Tre, Vegas Jones, Briga e Theo, Fisk e Plants de La Sad, senza dimenticare le collaborazioni svolte a vario titolo con Ariete, Fred De Palma, Carl Brave, Rkomi, Elettra Lamborghini, Dani Faiv e Tredici Pietro.
Assurto tra i cantori della Generazione Zeta, si è calato perfettamente nel ruolo. A inizio anno ha pubblicato il suo primo libro, La filosofia di VillaBanks: una raccolta di poesie e pensieri che parla proprio ai più giovani ragionando su insicurezze e paure, attraverso tematiche come l’amore, il sesso, i media. E dichiarandosi una volta per tutte dalla parte delle donne.
© Riproduzione Riservata