ROMA
Sciopero lavoratori Ikea, presidi a Milano, Roma, Napoli

(ANSA) - ROMA, 12 MAR - Prosegue la mobilitazione delle
lavoratrici e dei lavoratori Ikea per il rinnovo del contratto
integrativo aziendale scaduto nel 2018 e atteso agli oltre 7.400
dipendenti del colosso svedese dell'arredamento. Dopo la
proclamazione dello stato di agitazione e di un primo pacchetto
di 24 ore di sciopero, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs
confermano per sabato 15 marzo una giornata di sciopero
nazionale, con presidi nelle principali città italiane. Lo si
legge in una nota dei sindacati.
Le iniziative di protesta si terranno dalle ore 10:00 alle
14:00 davanti ai punti vendita Ikea di Carugate (Milano),
Anagnina (Roma) e Afragola (Napoli). I tre concentramenti
vedranno la partecipazione di centinaia di lavoratori, con
l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle
condizioni occupazionali e sulle richieste sindacali, rimaste
finora inascoltate dall'azienda.
Nonostante la crescita costante del suo fatturato e un modello
aziendale che si presenta come inclusivo e attento ai valori
della sostenibilità, Ikea continua a non riconoscere il valore
delle proprie lavoratrici e dei propri lavoratori. Dopo oltre un
anno e mezzo di trattative, l'azienda ha scelto di ignorare
completamente le richieste avanzate dal sindacato, voltando le
spalle ai suoi dipendenti.
Tra le principali criticità denunciate da Filcams Cgil,
Fisascat Cisl e Uiltucs ci sono il mancato riconoscimento delle
maggiorazioni per i nuovi assunti, creando disparità di
trattamento tra lavoratori con le stesse mansioni, un sistema
peggiorativo delle professionalità, che non valorizza la
crescita dei dipendenti, l'eliminazione della "malattia
statistica", un passo indietro nelle tutele per chi si ammala e
l'obbligatorietà del lavoro festivo, limitando la conciliazione
tra vita e lavoro.
"In un contesto in cui le relazioni territoriali sono ridotte al
minimo, con un'alta percentuale di contratti part-time senza
possibilità di integrazione oraria - denunciano i sindacati -
IKEA sta introducendo nuovi modelli di business che limitano
l'agibilità sindacale nei punti vendita di prossimità. Questo
significa meno diritti e meno tutele per le lavoratrici e i
lavoratori, in netta contraddizione con i valori dichiarati
dall'azienda". (ANSA).
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