IN CENTRO
Si toglie la vita lanciandosi dal Duomo
Tragedia a Milano. La vittima è l’evaso Emanuele De Maria

Un uomo si è suicidato lanciandosi nel pomeriggio dal Duomo di Milano. Sul posto sono intervenuti oltre al 118 gli agenti della Polizia di Stato per verificare con certezza l’identità. Dopo i primi dubbi, nel pomeriggio è arrivata la certezza: si tratta di Emanuele De Maria, irreperibile dopo l’accoltellamento a Milano di un suo collega di lavoro mentre i carabinieri indagano sulla scomparsa di una loro collega da venerdì scorso.
La vittima dell’aggressione è Hani Fouad Abdelghaffar Nasra, un cinquantenne italiano ma di origini egiziane, nessun precedente penale. L’uomo lavorava come barista nell’albergo e ora è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Niguarda: è stato sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico per ridurre i danni delle lesioni e ora si trova in prognosi riservata. L’hanno trovato alle 6.20 in un lago di sangue davanti all’ingresso dell’albergo, in via Napo Torriani, a poche centinaia di metri dalla stazione. A colpirlo sarebbe stato Emanuele De Maria, appunto, che lavorava invece alla reception. Lo avrebbe colpito con 5 coltellate: una al torace, due alla schiena, una al braccio e una, la più profonda, al collo. Un colpo che ha raggiunto la carotide e giugulare.
De Maria, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, venerdì pomeriggio non si era presentato a lavoro e poi la sera non è rientrato in carcere, di fatto commettendo un’evasione. Sabato mattina alle 6 - questa l’ipotesi investigativa della Squadra Mobile - avrebbe intercettato il collega all’esterno dell’albergo dove, dopo una lite, avrebbe sferrato le coltellate. Ma non c'è solo questo.
Nella stessa struttura, un hotel 4 stelle molto frequentato, non si è presentata anche una collega dei due, Arachchilage Dona Chamila Wijesuriyauna, 50enne di origine cingalese ma con la cittadinanza italiana. Anche lei, come l'uomo accoltellato, lavora al bar e gli investigatori temono ovviamente che la sua scomparsa sia collegata alla furia omicida del 35enne. Buio completo, al momento, sia sul movente dell’aggressione sia sulla scomparsa, anche se non si escludono motivi sentimentali. Maggiore chiarezza sull'accaduto si potrà avere dopo che la Polizia avrà sentito il ferito, che però probabilmente non sarà cosciente prima di due-tre giorni.
De Maria si trovava in permesso lavorativo dal carcere di Bollate, dove stava scontando una pena definitiva a 14 anni e tre mesi di carcere (con sentenza definitiva della Cassazione del 26 gennaio 2021) per l’omicidio di Oumaima Racheb, una ragazza 23enne che aveva ucciso il 31 gennaio 2016. Anche in quel caso aveva sferrato una coltellata al collo mentre la giovane, una prostituta tunisina, si trovava con lui in un albergo dismesso di Castel Volturno, in provincia di Caserta. In quell'occasione l’omicida era scappato all’estero ed era stato arrestato due anni dopo, nel 2018, dai Carabinieri di Mondragone a Weener, nel Nord della Germania.
© Riproduzione Riservata