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«Sirens»: donne, potere e classi sociali
La dramedy è basata su un’opera teatrale di Molly Smith Metzler. Nel cast Julianne Moore, Kevin Bacon, Meghann Fahy e Milly Alcock

Sembra davvero molto sottile il confine tra la risata e la serietà in Sirens, la serie non a caso definita dramedy da molti addetti ai lavori in attesa di vederla sugli schermi di Netflix da giovedì 22. Che il titolo rimandi ai simulacri del benessere o ai gridi di allarme, certo è che il surrealismo pare la cifra stilistica essenziale, anche se non esclusiva, di questa intrigante produzione che vede una Julianne Moore in stato di grazia. Tutta la vicenda si concentra in un unico, scoppiettante fine settimana al residence marittimo dell’altolocata famiglia Kell, luogo tanto lussuoso quanto potenzialmente claustrofobico. È qui che giunge Devon DeWitt, interpretata da Meghann Fahy, risoluta a incontrare la sorella Simone, a cui presta il volto Milly Alcock. Il motivo? Un tempo le due erano molto unite, ma non più da quando Simone ha iniziato a lavorare per la carismatica Michaela Kell, ovvero una luciferina Moore, che ha saputo instaurare con lei un legame quasi simbiotico, in cui riverenza e stima rasentano le vette dell’imbarazzo più kitsch. Devon si renderà però presto conto che Michaela è una nemesi molto più ostica da affrontare di quanto avesse previsto, un personaggio insondabile in cui gentilezza e manipolazione restano componenti praticamente indistinguibili del suo carattere. Come andrà a risolversi la situazione resta una domanda sospesa a cui le puntate tenteranno di rispondere, tra momenti d’ironia dai connotati perturbanti, scorci di drammi famigliari pronti a esplodere e una palpabile tensione imparentata con il thriller. L’ambizione della serie è più che mai esplicita. Nel cast, oltre alla cinque volte candidata all’Oscar Moore e i ruoli predominanti di Fahy e Alcock, rispettivamente star di The White Lotus e House of the Dragon, c’è anche un altro nome celeberrimo del cinema hollywoodiano: Kevin Bacon, che in Sirens ricopre i panni del marito di Michaela, il sornione Peter Kell. Ideatrice del progetto è Smith Metzler, apprezzata autrice della serie Maid. Tra i produttori, inoltre, figura anche Margot Robbie, un’altra diva contemporanea della settima arte. Prepariamoci allora a cinque episodi carichi di humor nero e sensualità in cui empowerment femminile, dinamiche di potere e satira di classe si compenetrano, anche lasciando interdetti.
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