STREET SPORT
Giungla urbana, palestra di vita

Spontaneità, fantasia, libertà. Sono le tre caratteristiche degli sport di strada: dove, oltre al sudore e al divertimento vi è spesso anche uno stile di vita o addirittura un abbigliamento.
Quasi sempre sono arrivati dagli Stati Uniti e poi arrivati Europa trasformandosi, col tempo, in discipline con migliaia di appassionati, specialmente fra i giovani. Anche perché, per molti di essi servono articolazioni elastiche e un po’ di sana incoscienza da ragazzi anche se, chiaramente, alla base di tutto deve esserci la sicurezza personale e degli altri.
Ad ogni modo, per praticarli servono coraggio, senso dell’equilibrio, coordinazione motoria, senza dimenticare un aspetto educativo, raggiungendo talvolta delle classi sociali che, per vari motivi, non sono intercettati dalle discipline più tradizionali. E quindi vediamo una carrellata di questi sport, dove i più praticati sono Skateboarding, Slacklining, Parkour e BMX.
Il Bouldering, per esempio, è l’arrampicata sportiva che si pratica su pareti artificiali: a mani nude, i nuovi Uomo ragno si arrampicano ovunque, basta che sia in città e soprattutto, la superficie sia verticale. Mentre il Downhill è lo sport praticato con la bicicletta da mountain bike completamente in discesa, in una sorta di Enduro senza motore ma in cui si raggiungono velocità elevate come per i “cugini” motorizzati.
Per chi volesse praticare qualcosa di più “leggero” vi è invece il pattinaggio in linea: tutto, almeno in Italia, partì col Rollerblade, che ha favorito la diffusione dell’in-line skating. Ma i pattini non sono solo un attrezzo acrobatico con cui provare lo slalom, attraversando degli ostacoli in linea e procedendo in avanti, all’indietro, con i piedi appaiati o incrociati. I roller sono anche un mezzo di trasporto per fare sport “involontario”, un po’ come la bicicletta.
E non è detto che, una sua evoluzione possa avvenire con il Biathlon su ski-roll. Vista la straordinaria popolarità di questo sport, emerso recentemente, coi Mondiali di Anterselva e le vittorie di Dorothea Wierer, gli appassionati “cittadini”, che ormai vedono la neve col binocolo, potrebbero avvicinarsi a questa disciplina che si pratica anche d’estate, con gli ski-roll e la carabina laser: uno sport dove si scia per 1, 2 o 3 chilometri e poi, placando il battito cardiaco, col fucile si devono colpire dei bersagli grossi come un mandarino o come una mela a 50 metri di distanza e con un mirino senza lente di ingrandimento.
Infine si cita, il Calisthenics, che è una sorta di evoluzione, decisamente più intensa, dei «Percorsi vita» sparsi un po’ ovunque dalle nostre parti: si tratta di un allenamento a corpo libero, che condivide alcuni esercizi con la ginnastica artistica e si pratica solitamente nei parchi con sbarre per trazioni e parallele. Il vantaggio di essere un’attività sia aerobica che anaerobica fa sì che si brucino molte calorie, in particolare i grassi, grazie alle serie di piegamenti, crunch, trazioni e squat.
Insomma, la varietà di sport di strada è enorme: l’importante è abbandonare il divano e lanciarsi. Come praticante o come semplice spettatore.
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