NUOVA GALLERIA MORONE
Sul filo dell’infinito con Maria Lai

Dieci è il numero cardine che ha dato origine a “Sul filo dell’infinito”, sentito omaggio che la Nuova Galleria Morone, in collaborazione con Archivio e Fondazione Maria Lai, dedica all’artista sarda in occasione del decennale della sua prima personale nella Galleria e al tempo stesso per commemorare il decimo anniversario della sua scomparsa.
LA MOSTRA
La rigorosa selezione delle opere in mostra traccia una percorrenza in cui bene si comprende quali siano state le suggestioni che hanno ispirato il percorso creativo della raffinata artista. L’azione costante del ricamo che anima i lavori di Lai, trae linfa dalle leggendarie figure delle Janas, divinità che la tradizione dell’isola descrive non più alte di un palmo di mano, con la pelle candida come la luna dai cui raggi traevano le loro delicate fattezze ed i loro scialli apparivano ricamati con filamenti d’oro. Ne è testimonianza “Lo Scialle delle Janas” (1996) scandito da un cadenzato succedersi di tavolette in terracotta, smalto, oro, china e spago, cucite tra loro, su cui compaiono anche lievi trame di tessuti tradizionali.
SPAZIALITÀ SENZA CONFINI
L’idea di spazialità senza confini si dirama in un insieme di coordinate composte da continui intrecci di fili bianchi sul mistero di un nero velluto. La concretezza del fare ha portato Lai alla realizzazione di un “Muro” concepito come un armonioso insieme di piccoli blocchi di cemento resi lievi dall’inserimento di terrecotte smaltate minuziosamente solcate da misurate cadenze segniche. Come in un rito magico, nei libri aperti corre un intreccio di filamenti che, percorrendo per intero le pagine, trova libertà muovendosi oltre lo spazio dei fogli.
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