ITINERARI
Tornano i mercatini di Natale

Visitare una città perfettamente agghindata per il Natale e, magari, concludere in una sola giornata l’elenco infinito dei regali da comprare. Non solo: fare amicizia, viaggiare con le amiche lasciando a casa il compagno che, altrimenti, porterebbe il muso lungo tutto il viaggio, oppure conoscere l’anima gemella fra i sedili del bus e i Babbi Natale.
Morale: fra un vin brulé e una fetta di strudel, ci si può «regalare» anche un nuovo partner.
I mercatini di Natale sono un’ottima occasione per abbinare il piacere e il «dovere» dell’acquisto di pacchi e pacchettini, soprattutto pensando che, l’anno scorso, sono saltati a causa della pandemia. E così, alla vigilia della loro riapertura, nella seconda metà di novembre, per poi proseguire talvolta fino all’Epifania, si sta vivendo un’attesa spasmodica per tornare a gironzolare fra le casette in legno e magari la neve che, nei paesi e nelle città delle Alpi, ha già «addobbato» le montagne oltre i 1.500 metri, creando un fantastico contrasto con l’arancione dei larici del tardo autunno. D’altronde il boom dei mercatini di Natale è ormai diventato tradizionale come il presepe e l’albero: quasi tutti, almeno una volta l’anno, ci fanno un salto. Tanto che questa consuetudine, mutuata dalle regioni della zona settentrionale dell’arco alpino, è arrivata anche in molti paesi del Varesotto. Ma difficilmente si riescono a toccare le vette di bellezza e suggestione che si raggiungono, per esempio, nel Trentino Alto Adige, dove molti borghi e città hanno organizzato il mercatino con le sue particolari idee. Il tutto con alcuni grandi classici che non mancano da nessuna parte: le luci, le bancarelle, i prodotti d’artigianato e le bontà culinarie di uno dei territori più amati, non soltanto dagli sciatori ma, in questo periodo, dagli affamati di «mercatinologia».
Come spiega Stefania Morandi della Morandi Tour, super esperta di gite ai mercatini, sostanzialmente sono due i tipi di persone che scelgono questa gita: «Coloro ai quali piace girare e comprare fra le bancarelle dell’artigianato e della gastronomia» e tornano a casa con un carrello pieno di tutto e di più. «E poi chi, invece, preferisce godersi l’atmosfera e visitare più che altro la città e le sue attrazioni in una veste diversa, di festa natalizia. Si pensi allo splendido gioco di luci del Duomo di Bressanone, ma anche i villaggi della Strada Romantica in Germana oppure a quelli della Strada del vino in Alsazia. Ma sono bellissimi anche Crodo, Tenno, Bolzano, Trento. Ormai questo è diventato il periodo, dopo l’estate, in cui si viaggia di più». Insomma, è mercatino-mania.
Un altro motivo? La socializzazione. «Rispetto ai normali viaggi in bus – racconta ancora Morandi – l’età media dei passeggeri si abbassa moltissimo. C’è qualche coppia, dove l’uomo è un po’ trascinato dalla compagna, ma soprattutto compagnie e gruppi di amiche, che lasciano a casa i fidanzati. E poi una marea di single, che sono aumentati a dismisura a seguito del lockdown: il viaggio poi, si sa, è un momento perfetto per fare nuove conoscenze. Il bello è che sul pullman spesso si crea un’atmosfera così gioviale e conviviale che, una volta terminata l’escursione, si resta in contatto con WhatsApp e si continua a uscire assieme. C’è chi va in giornata, oppure chi preferisce concedersi qualche giorno in più, utilizzando per esempio il lunghissimo ponte dell’8 dicembre, che cadrà di mercoledì». Non resta che prenotare e viaggiare. Destinazione paradiso. Sì, il paradiso dei mercatini di Natale.
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