L’ARTISTA
Trasformare in arte le quattro ruote
Il sogno di ognuno, bambino o adulto che sia, è quello di rendere le proprie grandi passioni un mestiere in grado di dare soddisfazioni sempre più ambite. Nelle tinte sgargianti condotte dai suoi pennelli e nell’amore viscerale per le automobili retrò, Stefano Berardino ha trovato la sua cifra lavorativa, ma ancor prima le cose che più lo fanno stare bene. L’artista di Orta, classe 1992, mette su tela vetture storiche e moderne, legate a storie personali e partnership commerciali, scoprendo il fascino al contempo antico e glamour della locomozione su ruote.
IL PROGETTO
“ThatsMotoringArt”, questo il nome di un progetto artistico che avviene «Quando il motore dell’arte è la passione». Nel suo studio nel centro storico di Orta San Giulio, Berardino prosegue con dedizione una tradizione per così dire genealogica, che gli è stata trasmessa fin dalla giovanissima età: «La passione per l’arte è diventata un lavoro vero e proprio grazie all’attività di famiglia – spiega –. Anche mio padre Nicola è pittore, ma mai mi sarei immaginato che un domani sarebbe stata la mia professione principale. Questo amore per l’arte l’ho unito alla passione per i motori, che ho coltivato fin da bambino grazie a mio nonno Luigi che mi portava sempre in giro con le sue auto Fiat. Prima la 127, poi la 126, poi la 500: sono diventate la mia passione.
L’INIZIO DELLA CARRIERA
Ho iniziato a ritrarre una prima auto, una 500 del 75, e dopo di che è stato come un virus: quando ti punge vuoi dipingerne sempre di nuove. La bellezza, oltre a ritrarle, è viverne la passione». Recuperando la tecnica a spatola per cui sono famose le opere del padre, Berardino si è fatto presto conoscere grazie a uno stile realistico e allo stesso tempo sognante, portandolo a traguardi prestigiosi come la collaborazione con Stellantis, insieme alla quale «cerchiamo di comunicare al pubblico questa passione, perché ormai non c’è più tanto pubblico in salone come una volta. Quindi pensiamo anche a eventi particolari, per così dire “dalla tela alla strada”, in cui, oltre alle attività di realizzazione delle opere, il pittore diventa anche protagonista di un lancio live delle nuove auto».
LE COLLABORAZIONI
Il caso più recente è avvenuto in occasione della presentazione della nuova 600 alla concessionaria torinese Stellantis&You. Berardino si è cimentato in un live painting in sintonia con la campagna No More Grey (“Niente più grigio”) a cui è stata connessa la pubblicizzazione del B-Suv della Fiat. «Non è il primo che realizzo. Ho iniziato con FCA Italy e Mirafiori Motor Village nel 2018 con una mostra personale. Poi mi hanno invitato a essere il pittore permanente alla gallery e in seguito mi hanno spostato al Motor Village di Londra. Durante gli eventi, tra Torino e altre città, ogni tanto mi è capitato di ritrarre dal vivo 500 o auto retrò. Poi mi ha chiamato Stellantis per celebrare lo spot della 600 girato a Lerici. Uno spot fantastico, fenomenale, in cui si parla di colore e perciò ho voluto omaggiarlo. È un progetto di italianità, quindi dall’idea di un’auto grigia immersa nel colore, anch’io ho tratto ispirazione. Durante la preview, mentre parlava John Elkann, ho terminato i dettagli di un’auto grigia. Il quadro sembrava quasi finito ma poi di punto in bianco mi è caduto il pennello nell’arancione...». Ed ecco che il grigio è scomparso: «Il colore dà vita, felicità, fa bene all’anima».
L’OPERA
«Però quei colori pastello sono un ricordo degli anni Sessanta, quando era tutto retrò e tenue. Nello sfondo dell’opera ci sono tre monogrammi Fiat che di solito realizzo in verde, bianco e rosso per celebrare il tricolore. Questa volta ho giocato con acquamarina, azzurro pervinca, rosso medio e giallo Positano; quindi, dentro l’opera ci sono tutti i colori a incrocio cromatico. La 600 per me rappresenta anche un legame con il nonno, perché le sue ultime due auto sono state proprio delle 600. Adesso la prossima opera sarà una Topolino storica insieme a quella che uscirà tra poco, ma la mia idea è fare anche una mostra all’NH Hotel del Lingotto. Ci sto lavorando, ma potrebbe esserci la stessa opera fatta in live painting oltre a delle serigrafie in bianco e blu».
LA GALLERIA A ORTA
Berardino resta tuttavia radicato ai propri luoghi. A Orta la sua galleria d’arte è anche il negozio di famiglia, una condizione che lui definisce come un «bipolarismo tra commercio e produzione». E raffigurare le proprie auto preferite è un’emozione che non ha appagamento più grande: «Tra tutte le mie opere il legame principale è con la 500, che mi rappresenta tantissimo. Se dovessi scegliere un altro brand, penso ad Alfa Romeo. Sposo letteralmente la filosofia di tutto il gruppo, ma non tanto perché ci lavoro. Nella mia collezione le automobili che vanno per la maggiore sono le Alfa Romeo, soprattutto le spider degli anni Cinquanta e Sessanta e ovviamente le 500. L’anno scorso invece ho celebrato il ritorno del made in Italy con una mostra pubblica al Museo Piaggio. Ho avuto dunque modo di lavorare con l’altro gruppo ed è stato molto bello».
© Riproduzione Riservata