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Con gli sci ai piedi da bambini

C’è chi a due anni e mezzo inizia a sciare. A 4 anni, bambini e bambine possono provare il battesimo della neve con gli sci ai piedi.
Fra i 5 e 6 anni si può ipotizzare anche una attività pre agonistica della disciplina sportiva divertente, ricca di adrenalina e che allo stesso tempo dona autonomia ai piccoli.
Con i maestri di sci e i loro compagni, i bambini imparano ad allacciarsi gli scarponi, allacciarsi bene la giacca dopo essersi vestiti correttamente, infilarsi i guanti, allacciare il casco e gestire le bacchette.
Sembra impossibile per chi, magari, fatica ad allacciarsi le stringhe delle scarpe. È possibile iniziare anche in età più avanzata ma accade che un bambino di 8-9 anni provi vergogna a frequentare un corso di bambini principianti più piccoli di lui per cui è meglio iniziare appena possibile.
Molto piccoli ma già in grado di affrontare le piste bianche: lo spiega il maestro di sci, allenatore della federazione italiana sport invernali, Marco Bellini.
«Prima di tutto è una disciplina che educa all’indipendenza e al rispetto: i bambini si allenano all’autonomia, devono badare a loro stessi anche se con loro c’è l’allenatore e ci sono i compagni. Lo sci è lo sport più bello del mondo perché permette di stare all’aria aperta, in mezzo all’aria pulita regalando grandi emozioni, certo richiede molti sacrifici. Non sempre il tempo c’è il sole, a volte si scia anche con le nuvole oppure con la nebbia».
Bisogna tenere presente che si scia fra i 1800 e 2500 metri. La sveglia suona presto costringendo a levatacce, si devono affrontare le temperature ben sotto lo zero che però temprano il corpo.
«Lo sci migliora e rafforza il metabolismo - spiega il maestro -. Vediamo i nostri bimbi: si ammalano molto meno rispetto alla media dei loro compagni».
Ma come prevenire gli infortuni? I bambini ne sono soggetti mentre si scia ma si può porre rimedio eccezion fatta per gli episodi accidentali.
«Prima di tutto consigliamo di praticare un allenamento con una preparazione atletica con giochi, coordinamento, per rafforzare l’equilibrio perché statisticamente aiuta a prevenire gli infortuni traumatici», spiega l’istruttore Fisi.
I bambini oggi stanno troppo seduti e stanno poco all’aria aperta. Lo sci è uno sport che ha i vantaggi di poter essere praticato in ambienti aperti e sani, in mezzo alla gente e anche assieme ai genitori.
Dai 4 ai 7 anni per il bambino poter scivolare rappresenta una grande emozione, così comincia il grande gioco delle curve, l’apprendimento avviene esclusivamente per imitazione ed è correlato al fatto di giocare con gli sci. Dai 7 anni in poi si potrà insegnare anche la tecnica.
Secondo il maestro Bellini lo sci prepara alla vita: «È importante insegnare loro non solo la tecnica ma anche l’educazione sulle piste, le regole, il rispetto degli altri. Quando siamo in gruppo, quando siamo in albergo, insomma sempre. Ci troviamo in un momento in cui è concesso tutto: noi diamo ai bambini molte regole. E le rispettano».
Che si parli di educazione quando si è in fila sugli impianti oppure si scia sui tracciati. «In allenamento è il momento in cui diamo il permesso di andare più veloci possibile: non è vero che tutti i piccoli vanno come schegge. C’è chi ha paura e deve prendere dimestichezza, i bambini hanno percezione del pericolo. Prima di tutto si devono divertire, lo sci diventa una scuola di vita».
E del resto, come in tutte le discipline, prima si inizia, meglio è.
Infine, per chi sogna di diventare un campione delle nevi il maestro suggerisce: «Bisogna sciare tantissimo e imparare a farlo molto bene: questo dipende da quanti chilometri si fanno con gli sci. Bisogna sciare almeno 100 giorni d’inverno e 20 - 50 giornate d’estate».
Inutile dire che è meglio che i genitori non si improvvisino maestri di sci: i bambini devono imparare dal maestro socializzando con i piccoli della loro età.
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