CITTÀ DEL MESSICO
Un anno di guerra narcos a Sinaloa, 1850 morti e 1800 scomparsi

(ANSA) - CITTÀ DEL MESSICO, 09 SET - Mille e 850 morti e
oltre 1800 persone scomparse. Sono solo alcune delle cifre che
caratterizzano la sanguinaria guerra tra fazioni narcos
scoppiata esattamente un anno fa, il 9 settembre del 2024 nello
stato messicano di Sinaloa, dopo l'arresto del boss Ismael 'El
Mayo' Zambada.
L'arresto di Zambada e la sua consegna alle autorità Usa
erano stati il frutto del più classico dei tradimenti e quel
giorno gli uomini di El Mayo, i 'mayitos', ricevettero
l'istruzione di dichiarare guerra ai 'los chapitos'. Era l'altra
fazione del cartello di Sinaloa, guidata dal vecchio socio e
amico di Zambada, oggi il 'traditore' Joaquín Guzmán Loera,
meglio conosciuto come 'El Chapo' Guzmán, dal 2017 in carcere
negli Usa.
Da quel giorno lo Stato di Sinaloa e la sua capitale
Culiacán, si sono trasformati in un gigantesco campo di
battaglia tra le due fazioni. A poco è servita fino ad oggi la
presenza di 14 mila tra militari della Guardia Nazionale e
agenti delle forze di sicurezza che in circa 11 mesi hanno
compiuto migliaia di arresti, e sequestrato tonnellate di armi e
cocaina.
La guerra prosegue ancora oggi e tra le vittime si contano
anche 57 bambini, oltre 600 famiglie sfollate. "Non sarà facile
che finisca questa guerra, muore molta gente, più di quella che
conta il governo", dichiara uno degli sfollati della località
contadina di Globeras, intervistato dal quotidiano Milenio.
(ANSA).
© Riproduzione Riservata