BILANCIO DEMOGRAFICO
Una culla e due funerali. La “varesinità” è in crisi
Abitanti del capoluogo: gli arrivi da fuori colmano il divario tra nati e morti

Il rapporto è quasi di due a uno. Per ogni culla, ci sono due funerali. Il fenomeno della denatalità colpisce, ovviamente, anche Varese. E il bilancio demografico del primo semestre di quest’anno (dati freschi dall’Istat) lo certifica: 469 decessi, 250 nascite. La Città Giardino si trova così (dato questo relativo al 31 maggio) sempre sotto la quota degli ottantamila abitanti: per la precisione, sono 79.073 di cui 37.800 uomini e 41.247 donne. Il dato complessivo dei residenti non nasce dalle semplici addizioni e sottrazioni di nascite e morti, incide e tanto anche il fenomeno migratorio, sia quello interno (nuovi abitanti che arrivano da altri comuni), sia quello esterno (da altri paesi), che bilancia il deficit.
Torniamo al discorso dei fiocchi azzurri e rosa e dei lutti. Quest’ultimi - 469, come detto, da gennaio a giugno - hanno riguardato in larga prevalenza persone anziane, dai 75 anni in su (398). Sono morte nel semestre più donne (271) che uomini (198). Il mese col maggiore numero di lutti è stato gennaio.
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