INDAGINI IN CORSO
Una famiglia ruba da Gucci, la commessa sventa il furto
Il tentato colpo nella boutique dell’aeroporto di Malpensa. In manette un 25enne peruviano, la moglie e il bimbo sono fuggiti

Un esempio di fedeltà aziendale: la commessa di Gucci che domenica sera – 27 aprile – era in servizio nella boutique dell’area imbarchi del Terminal 1 dell’Aeroporto di Malpensa non ha avuto esitazioni. Appena si è accorta che l’innocente famigliola peruviana se n’era andata dal negozio portandosi via una borsa da oltre 1500 euro, si è messa all’inseguimento dei ladri contattando contemporaneamente la centrale della polizia aerea. E prima ancora che arrivassero gli agenti è riuscita a riprendersi la borsetta, scoprendo così che nel bottino c’era anche un cappello da 450 euro.
IL FURTO E IL TENTATIVO DI FUGA
In manette è finito solo l’uomo, un venticinquenne gravato da episodi analoghi commessi a febbraio e a marzo. Considerando che, con la moglie e il bimbo, era arrivato a gennaio, evidentemente deve ancora mettere a punto le tecniche di furto. Lunedì mattina la polaria lo ha accompagnato in tribunale per il processo direttissimo davanti al giudice Cristina Ceffa: non è chiaro, ma è molto probabile, se la refurtiva fosse destinata a un mercato parallelo, l’uomo – assistito dall’avvocato Veronica Bologna – non ha risposto alla domanda del pubblico ministero d’udienza Nicoletta Matricardi. Stando comunque alla ricostruzione degli inquirenti, il peruviano intorno alle 20.30 si aggirava da Gucci con la moglie che guardava con attenzione e interesse ogni singolo pezzo. All’improvviso è suonato l’allarme anti taccheggio, la commessa si è voltata e ha visto la famiglia fuggire vero il gate B. La dipendente della maison si è lanciata per fermarli. Ci è riuscita, permettendo agli agenti anche di recuperare due profumi di Givenchy e Victoria’s Secret da 220 euro, trafugati poco prima al Duty free shop. Il pubblico ministero Roberto Bonfanti ha disposto l’arresto per il furto (la parte offesa ha subito sporto querela) e denunciato il venticinquenne per ricettazione. Al termine dell’udienza il giudice ha applicato l’obbligo di dimora a Torino, dove l’imputato vive con moglie e prole, con il divieto di uscire di casa dalle 20 alle 7.
IPOTESI MERCATO PARALLELO
L’avvocato Bologna ha anticipato l’intenzione di chiedere un rito alternativo, il processo è stato quindi rinviato a fine giugno. Intanto la polaria sta analizzando i filmati dei circuiti di sicurezza per verificare se i peruviani siano i responsabili di altri furti registrati all’interno dello scalo negli ultimi mesi. Il sospetto è che vivano di questo, al soldo di un’organizzazione che si occupa di commercio illecito di griffe autentiche ma trafugate dalle boutique di prestigio sparse nei capoluoghi e all’interno degli aeroporti internazionali.
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