LA LETTERA
Aggressione ai soccorritori: «Il paziente era in totale confusione»
La famiglia si scusa pubblicamente con i soccorritori e condivide alcune considerazioni su quanto accaduto a Somma Lombardo

Riceviamo e pubblichiamo la lettera della famiglia del paziente coinvolto nell’aggressione al personale della Croce rossa avvenuta a Somma Lombardo.
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In risposta ai media e ai post/commenti sui social network, che hanno fatto sembrare l’accaduto un caso di violenza sommaria, la famiglia e il paziente stesso desiderano condividere alcune considerazioni. Innanzitutto, ci tengono a scusarsi pubblicamente con i soccorritori e a esprimere tutta la loro vicinanza. Le loro condizioni di salute, non solo quelle del loro caro, sono state causa di sincera preoccupazione. In secondo luogo, ritengono importante sottolineare che, al momento dell’intervento sanitario, il paziente era in stato di totale confusione dovuta all’“effetto paradosso” generato da un farmaco assunto. La situazione di grave pericolo era stata correttamente spiegata durante la telefonata al 112 da parte dei familiari. Il paziente (che in passato ha prestato a sua volta opere di volontariato) è stato successivamente informato della propria reazione di cui non ha memoria e di cui si scusa e si rammarica. Tale reazione, come confermato dai medici che lo hanno in cura, sarebbe stata una risposta involontaria a una caduta durante le operazioni di preparazione al trasporto. Tengono a ringraziare il presidente della CRI Dr. Canziani per aver sottolineato, durante l’intervista poi pubblicata sugli organi di stampa, che il suo non era un “mettere l’accento sul fatto specifico”, ma un voler mirare alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica. La famiglia e il paziente del caso specifico condividono pienamente il suo appello alla civiltà, ai valori del rispetto e all’umanità. Purtroppo – e lo hanno imparato a loro spese – non sempre i casi della vita possono essere previsti e controllati. Detto ciò, ribadiscono la piena solidarietà e ringraziano di cuore la presenza e l’impegno di tutti i dipendenti e i volontari della CRI e del personale medico e dei Carabinieri senza i quali la situazione sarebbe potuta essere molto più grave e si augurano la pronta guarigione oltre che del proprio familiare anche quella dei due soccorritori.
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