IN SCENA
Amori e sentimenti sold out con “Antigone”
Lo spettacolo di Silvia Priori nella prima nazionale al teatro Nuovo di Varese
È il respiro di Antigone, ruggito che diventa rantolo, a raccogliere in una circolarità la storia raccontata da Silvia Priori in prima nazionale sul palco del teatro Nuovo di Varese venerdì 22 novembre. La storia di “Antigone”, appunto, terza tappa della trilogia di Teatro Blu su “Donne e mito”, dopo Elena e Cassandra.
LE TEMATICHE
Un ruggito di sorella che sfida le leggi del potere per far trionfare quelle dell’amore nel dare sepoltura al fratello. Un ruggito di donna che grida contro l’indifferenza, grida la necessità di scegliere. Un rantolo di sorella e di donna che le leggi della guerra schiacciano, ma che fino all’ultimo confida nell’amore. Quell’amore rappresentato da Emone, ma che arriva troppo tardi per salvarla dalla condanna a morte per aver osato opporsi a Creonte che voleva insepolto in quanto traditore Polinice, fratello di Antigone, e che a sua volta muore con lei. Perché l’amore, è «ridere quando l’altro ride». Ma anche «morire quando l’altro muore».
ALLA REGIA
Le scelte registiche di Silvia Priori sul profondo e attualissimo testo di Mario Bianchi (le musiche sono di Marcello Franzoso, il disegno luci di Lorenz Ronchi) sottolineano immagini e colori, si tingono di rosso, di giallo, di oro e di blu stagliandosi davanti alle tele ultima opera del maestro Luigi Bello, morto da pochi mesi, e che le ha realizzate specificatamente per questo spettacolo, che gli è stato dedicato. A giocare il ruolo del coro, sulla scena, Arianna Rolandi, brava ed emozionante nel controcanto di Antigone.
Questa “Antigone” riprende in maniera profonda i temi che la Priori sta portando avanti con “Donne e mito” e che in questo testo sottolinea con scelte di regia e di interpretazione che puntano i riflettori sul dolore per una pietà inascoltata. Quel blu che sconfina nell’oro di cui Antigone si veste per testimoniare la sacralità della scelta che fa nell’andare sola a dare sepoltura al fratello nonostante il divieto del re sembra quasi aprire all’idea di immensità di un elemento come l’acqua, capace di lavare e lenire le ferite, lasciando filtrare una luce. Ma nello stesso tempo sono gli stessi del cielo che si chiude al crepuscolo.
LE IMPRESSIONI
Silvia Priori è un’Antigone intensa, straziante, davanti a un teatro Nuovo sold out (in prima fila l’autore del testo, Mario Bianchi, il filologo Gherardo Ugolini che ha introdotto lo spettacolo e l’assessore alla Cultura di Varese Enzo Laforgia, molti anche i rappresentanti dell’Università dell’Insubria che collabora al progetto), e riesce ancora una volta a trasmettere ogni sentimento attraverso la voce, i movimenti, le espressioni. E di questa donna che sceglie l’amore e la pace fa risaltare un ruolo attualissimo: la scelta della fraternità, del confronto, del dialogo e del rispetto dell’uomo davanti a ogni logica di potere e di sopraffazione.
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