L’INCHIESTA
«Arrestato Binda. Solo lui?
Al telefono con la sorella di Lidia, l’amica, intercettata, apprese la notizia. E pose domande inquietanti

È stata l’ultima, la sera del 5 gennaio di 29 anni fa, a vedere in vita Lidia Macchi, che era andata a trovarla in ospedale a Cittiglio, dov’era ricoverata per i postumi di un incidente stradale. E tra le prime a essere intercettata subito dopo l’arresto di Stefano Binda, all’alba del 15 gennaio scorso.
È Paola Bonari, un’amica di Lidia. La intercettano mentre chiama sull’utenza telefonica in uso a Stefania Macchi nemmeno tre ore dopo il blitz degli uomini della Squadra Mobile di Varese nella villetta della famiglia Binda a Brebbia. Stefania risponde e le dà subito la notizia: «Ascolta l’hanno arrestato».
Poi Stefania le fa sapere che erano stati avvisati che sarebbe accaduto oggi (il 15 gennaio 2016, ndr) perché gli indizi sono tanti, anche se non c’è la prova schiacciante.
Dopo averla ringraziata per l’informazione in esclusiva, Paola, Leda per tutti gli amici, si lascia andare ad una domanda che non può certo passare inosservata: «Ascoltami ma… ma comunque solo lui?».
La risposta - perplessa - di Stefania è in apparenza più che condivisibile: «Ma perché in che senso solo lui?».
A quel punto, l’amica di Lidia fa marcia indietro e minimizza: «No… nono… diciamo per capire anche se… c’era l’ipotesi che qualcuno lo avesse aiutato».
Paola Bonari indirettamente offre però un assist all’accusa in un sms spedito alla madre alla mezzanotte del 16 gennaio.
«È stato arrestato il presunto assassino di Lidia, un amico compagno di liceo. Nell’anno della Misericordia». La definizione “amico” sembrerebbe rivestire un particolare significato.
Specie se detta da Paola Bonari: in fondo, lei era legatissima a Lidia.
Al termine di quell’intensissimo venerdì di metà gennaio - una «giornata particolare», per sua stessa ammissione - Paola chiama ancora Stefania e chiede notizie su come stia la mamma.
Poi confida: «In tutti questi mesi è proprio una domanda che ho dentro… che questa vicenda sua, nostra, sia per la gloria di Cristo e adesso ancora di più c’è questa domanda qua…».
Per poi chiosare: «Tu hai la fortuna di avere lì i bambini che hanno questa semplicità e questa purezza, che è quella che serve a noi adesso».
Per finire una curiosità: nella primavera di quest’anno, Paola Bonari è stata intercettata in un ristorante della Bergamasca in compagnia di don Giuseppe Sotgiu, l’inseparabile amico di Binda all’epoca del liceo.
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