LA CRISI DI CASSINETTA
Beko, la Provincia scrive al Governo. Urso: «Con l’Italia l’azienda si confronta»
Inviata una lettera dal presidente Marco Magrini. Richieste e un messaggio: «Noi faremo di tutto per tutelare i lavoratori»
Il presidente della Provincia di Varese, Marco Magrini, ha inviato nella giornata di venerdì 15 novembre una lettera al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al presidente della Regione, Attilio Fontana, e per conoscenza al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e al prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, sul caso della Beko, con le richieste e le valutazioni emerse nell’incontro di mercoledì 13 novembre a Villa Recalcati, al quale hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni di Varese, Ternate e Biandronno, consiglieri regionali, e quelli dei sindacati.
IL TESTO DEL DOCUMENTO
«Nel confronto tra gli intervenuti, è emersa una preoccupazione crescente sulle future decisioni da parte della proprietà turca, che non ha ancora chiarito le sue posizioni e non ha ancora presentato un piano industriale, rendendo quindi di fatto vano lo scorso incontro del 7 novembre presso il suo ministero (riferimento al ministro Urso, ndr)» scrive Magrini sull’esito del vertice in Provincia.
«L’obiettivo di tutte le parti istituzionali, politiche e sindacali è quello di respingere con forza e determinazione qualsiasi ipotesi di possibili chiusure, anche parziali, di alcune linee di prodotto. Non è da ritenersi di secondaria importanza che questa storica realtà industriale fin dalla sua creazione ha contributo alla nascita e allo sviluppo di aziende medio-piccole dell’indotto, che formano parte della cultura imprenditoriale della nostra Provincia, con un allargamento della problematica occupazionale che va oltre i 2200 dipendenti della Beko, potendo riguardare fino a 6000 dipendenti dell’indotto e della filiera collegata alla stessa Beko, senza contare le ricadute sociali fortemente negative che potrebbero riversarsi non solo sui Comuni direttamente interessati ma sull'intera provincia di Varese» aggiunge il presidente della Provincia.
«Si ritiene indispensabile ed imprescindibile, pertanto, ottenere da Beko Europe chiare garanzie occupazionali e industriali, sostenute da adeguati e necessari processi di investimento per scongiurare una depressione economico-sociale del territorio varesino», sottilinea la lettera inviata a Roma e a Palazzo Lombardia.
LE RICHIESTE
«A tal fine, le rappresentanze sindacali hanno proposto l’attivazione delle seguenti misure: applicazione del Golden Power per tutelare gli interessi nazionali e garantire la continuità produttiva; fondi per il sostegno delle attività utili a garantire la competitività sul mercato dell’azienda e del settore dell’elettrodomestico; ammortizzatori sociali per accompagnare eventuali processi di transizione utili a tutelare i dipendenti coinvolti, garantendo loro percorsi di riqualificazione e formazione continua; adozione di misure concrete sui costi dell’energia per mitigare l’impatto dei costi energetici sulle attività aziendali e sui lavoratori», queste appunto le richieste.
«Le parti di cui sopra hanno concordato di istituire un "Tavolo permanente territoriale" finalizzato alla gestione della crisi Beko Europe, con un confronto costante tra i soggetti del territorio impegnati nella difesa del sistema industriale varesino. Il sottoscritto (Magrini, ndr) e l'ente da me rappresentato sono a disposizione per ogni eventuale necessità di approfondimento, confidando che Beko chiarisca finalmente le sue intenzioni nell’incontro presso il suo ministero del 20 novembre. Mi si permetta, in conclusione, di affermare che una cosa deve essere chiara, e ci tengo a sottolinearla a nome di tutti senza distinzione alcuna: il territorio varesino, nella sua globalità e nella sua unità di forze politiche, imprenditoriali, istituzionali e sindacali, intraprenderà ogni azione ed iniziativa per tutelare questo storico ma anche attuale patrimonio di lavoro e di modello di sviluppo industriale, di forte impronta sociale e, soprattutto, non lascerà nulla di intentato per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori e le loro famiglie, che devono continuare a vivere, crescere e prosperare nelle loro comunità, in condizioni di tutela della loro dignità professionale ed umana».
URSO: «CHIUDONO IN ALTRI PAESI, CON NOI SONO AL TAVOLO DI CONFRONTO»
Su Beko «abbiamo esercitato il golden power» per il mantenimento degli stabilimenti e dei livelli occupazionali e «il fatto stesso che in questi mesi abbiano annunciato la chiusura di altri stabilimenti in Europa, mentre in Italia sono al tavolo di confronto con i sindacati e con le regioni, garantito e presieduto dal Ministero, ci deve dare più serenità». Lo ha affermato venerdì il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine di un evento di Ance Giovani.
«Siamo tutti consapevoli, lo sono anche i sindacati, che vi è una fase di ristrutturazione in Europa, che vi è una crisi contingente di mercato, che vi è una concorrenza cinese molto agguerrita», osserva il ministro.
Il prossimo tavolo è il 20 novembre, la prossima settimana, «presenteranno il piano industriale per l’Italia, il loro piano di investimenti, le prospettive di sviluppo in ogni stabilimento, le prospettive di tenuta occupazionale in ogni stabilimento e poi - conclude - grazie all’esercizio della Golden Power, sarà possibile avere un confronto nel merito prima di ogni decisione».
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