LA TRAGEDIA
L'ultimo abbraccio a “Digre” e la commozione dei suoi ragazzi
Cassanio Magnago: in tanti ai funerali dell'allenatore stroncato da un malore
Digre, come Michele Di Gregorio, il portiere della Juventus, la squadra che Davide amava tanto. I suoi ragazzi chiamavano così Davide Semprevivo, il giovane allenatore di 29 anni morto la scorsa settimana sul campo di allenamento di via San Martino a Cairate. Anche Davide, quando serviva, si metteva tra i pali della porta piccola per curare da lì la loro preparazione sportiva. E i suoi ragazzi c’erano tutti lunedì pomeriggio 16 dicembre nella chiesa di San Giulio, a Cassano Magnago, per dare l’ultimo saluto al mister che venerdì è stato male poco prima che cominciasse la seduta di allenamento.
Occhi rossi e divisa della società. C’erano i ragazzi del F.C. Lonate che Semprevivo allenava da qualche mese, ma anche quelli che aveva guidato nelle stagioni passate. C’erano i dirigenti delle società sportive che aveva conosciuto durante la sua carriera da allenatore e c’erano i ragazzi delle squadre parrocchiali con le quali aveva collaborato. «Non esiste addio per noi. Ciao Digre», il messaggio affidato ad uno striscione steso sul sagrato, con i colori del Lonate. «Vogliamo ricordarti così: sempre sorridente, a parte quando giocava la Juve, sempre felice, come quando la Ferrari vinceva, e immensamente orgoglioso dei tuoi ragazzi», le parole della zia al termine della funzione funebre celebrata dal parroco cassanese don Andrea Ferrarotti.
I “suoi” ragazzi di oggi e di ieri stanno già pensando ad un modo per ricordare Davide sui campi di gara una volta che riprenderà il campionato. «Ovunque tu sia, non esiste addio per noi», la loro promessa.
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