DOPO LE ELEZIONI
Provincia, «Continuità amministrativa»: Magrini non scopre le carte
Deleghe sotto embargo, noi le ipotizziamo. Giovedì il primo Consiglio a Villa Recalcati, attesa per sapere se sarà una Giunta di continuità o di novità
Forse ha ragione lui, il “civico per eccellenza”, il sindaco di Masciago Primo che da 14 mesi è anche presidente della Provincia, il gran tessitore Marco Magrini: «I partiti svolgano il loro ruolo, com’è giusto che sia, ma a me interessano il programma di lavoro e i nomi di chi lo può svolgere al meglio». Talmente vero che nessun eletto di nessuna lista si azzarda a tirar fuori un nome che sia uno quale candidato a ricevere la delega su cui impegnarsi. Non Fabio Passera, con 4769 preferenze il più votato tra i Civici e Democratici che sono il volto del Pd a Villa Recalcati («ci interessa continuare l’esperienza precedente che ci ha visti in giunta, dei nomi non abbiamo mai parlato»); non Matteo Marchesi, terzo di “La Provincia al Centro” a quota 2968 («prima di ogni altra cosa vogliamo che venga definito il perimetro politico della maggioranza») spalleggiato dal consigliere regionale di Italia Viva, Giuseppe Licata: («Non a maggioranze-minestrone che ingesserebbero il lavoro di guida che l’ente dovrà svolgere»).
VERSO L’ALLARGAMENTO DELLA MAGGIORANZA?
Parole tra cui s’intrufola una novità: il presidente sta lavorando per allargare il più possibile la maggioranza cercando consensi anche tra Lega e FdI? L’idea potrebbe arridere a un politico e amministratore che sin dal principio ha parlato della Provincia come di una «Casa dei Comuni», di un ente di secondo livello che deve badare anzitutto alla propria «responsabilità istituzionale» e che, come tale, deve impegnarsi «per il bene del territorio». Espressioni che, per la verità, possono andar bene a destra come a sinistra o al centro. E allora? «Allora sto lavorando per dare spazio a una continuità amministrativa»: Magrini, di solito piuttosto loquace, questa volta non si lascia scappare una parola in più, tanto meno su nomi e deleghe. Chi vuol intendere, intenda.
GIOVEDÌ IL CONSIGLIO PROVINCIALE
Ieri - martedì 15 ottobre - era a Milano per discutere con Anas della Vergiate-Besozzo e, speriamo quanto prima, della costruzione di nuove rotatorie al posto dei semafori: come dire che vuol mostrarsi “sul pezzo”, cioè sui problemi concreti tra cui, per esempio, il nuovo Piano territoriale dell’ente da redigere entro fine 2025 e sul quale potrebbe anche coinvolgere esponenti del consiglio precedente non eletti e di quello attuale: dunque sta qui, in incarichi non amministrativi ma di consulenza professionale, il “minestrone” di cui si sente parlare? Certo, difficile pensare che nella nuova stanza dei bottoni restino a bocca asciutta (facciamo qualche nome a caso) Mattia Premazzi e Michele Di Toro sia per il largo consenso ricevuto nelle urne, sia per il ruolo centrale che ricoprivano nella passata amministrazione (l’uno delegato al Bilancio, l’altro all’Ambiente) sia per il lavoro di collante svolto all’interno delle rispettive liste, così come Alessandra Agostini che sarà l’unica donna (prima erano sei) a sedere in sala consigliare. Dunque non rimane che attendere il Consiglio provinciale di domani ore 18, che prevede all’ordine del giorno la convalida degli eletti, le “comunicazioni del presidente” e la “presentazione delle linee programmatiche di mandato”. Su questa base usciranno maggioranza e opposizione e, nei giorni seguenti, i nomi che formeranno una giunta di continuità o di novità.
Il servizio completo sulla Prealpina di mercoledì 16 ottobre, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
© Riproduzione Riservata