DDS Investigazioni
Nessuna azienda si augura di dover indagare sui propri dipendenti, farli seguire per capire se sono davvero ammalati

Nessuna azienda si augura di dover indagare sui propri dipendenti, farli seguire per capire se sono davvero ammalati e in buona fede o se stanno abusando dei permessi che la legge consente loro. Ma se i dubbi e gli indizi ci sono, e il datore di lavoro vuole vederci chiaro trasformandoli in certezze può rivolgersi a chi gli illeciti, come l’abuso del diritto di malattia, li scova. Esistono infatti delle agenzie di investigazione che supportano le aziende che si trovano ad avere a che fare con dipendenti che dicono di essere malati o infortunati, ma che in realtà non lo sono. Per capire meglio questo mondo abbiamo chiesto a una tra le più note realtà che operano in questo settore e che ha sede a Gallarate, la DDS Investigazioni. «I casi di abuso del diritto alla malattia, pratica che danneggia significativamente le aziende, causa perdite economiche e crea tensioni tra i dipendenti, sono tra i più frequenti», spiega lo staff dell’agenzia attiva in tutta Italia. «Basti pensare che le sentenze della Cassazione che definiscono un licenziamento lecito proprio dopo aver appurato la fondatezza del reato non sono certo rare. Tra le ultime pochi mesi fa a Roma la Corte ha rigettato il ricorso di un dipendente che era stato licenziato per giusta causa». Spesso i dubbi iniziano a insinuarsi quando il datore di lavoro nota alcuni segnali specifici come assenze ricorrenti in giorni determinati, come durante il lunedì o il venerdì, e comportamenti incompatibili con la malattia dichiarata. Se i controlli domiciliari fatti dall’azienda non fugano le perplessità, il datore di lavoro può avvalersi dei servizi di un’agenzia specializzata, come la DDS. «L’azienda che si rivolge a noi per indagare sull’onestà del proprio dipendente ci conferisce un mandato di incarico», racconta il titolare. «A quel punto inizia la fese di indagine che consiste nel controllare cosa fa la persona in pubblico: la osserviamo, la pediniamo, scattiamo foto e acquisiamo video e audio per capire se il comportamento adottato è compatibile o meno con la malattia dichiarata. Ovviamente se chi stiamo sorvegliando esce nelle fasce orarie consentite dalla normativa per recarsi in farmacia o dal medico, è difficile che possa trattarsi di un abuso. Ma se il dipendente esce dalla propria abitazione nelle ore in cui dovrebbe rimanere a casa e compie azioni non conciliabili alla malattia, allora avremo raccolto le prove che permetteranno all’azienda che ci ha assunti di avviare una contestazione disciplinare con solide basi, riducendo i rischi di contenzioso e facilitando una risoluzione del contratto per giustificato motivo soggettivo». Per attività di questo tipo è quindi necessario rivolgersi ad agenzie specializzate in investigazioni aziendali, come la DDS di Gallarate, che sanno come trattare correttamente le informazioni raccolte non esponendo a rischi il datore di lavoro.
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