RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
«Deleghe in Provincia, tra continuità e collaborazione»
Il presidente Marco Magrini spiega le ragioni delle scelte
Egregi direttori,
una breve nota per comunicarvi l’assegnazione delle deleghe per Provincia di Varese.
Prima ancora di nomi e compiti che troverete appunto nel documento, ci tengo a comunicarlo formalmente: voglio esprimere il mio apprezzamento per il percorso che ha condotto a queste decisioni e che non ha riguardato solo la mia persona. In queste settimane, infatti, ho avuto modo di confrontarmi con tutti i consiglieri eletti all’interno di una serie di consultazioni non solo politiche. Si è aperto, per così dire e lo rivendico perché da sempre dico che Provincia è la casa dei Comuni, un percorso di condivisione per arrivare poi ad assegnare queste deleghe e sono soddisfatto dapprima nel metodo e poi – chiaro – anche nel merito, per i nomi scelti e le competenze.
Abbiamo riconosciuto con la vicepresidenza dell’Ente al rappresentante di “La Provincia al centro” Giacomo Iametti, visto il buon risultato anche in termini di voti del gruppo.
Il gruppo “Civici e Democratici”, che già ha operato bene in Provincia e che in assoluto ha preso più voti di qualunque altro gruppo, ha ricevuto alcune deleghe centrali per la vita amministrativa dei cittadini di questo territorio. Penso a Malpensa, al lavoro per la revisione del Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) la cui cura in termini di deleghe è affidata a Stefano Bellaria, alla viabilità e mobilità di un territorio così diverso tra nord e sud. Un tema, questo, che conoscono molto bene, delicato, che vedrà l’impegno di un amministratore che è stato sindaco di lungo corso come Fabio Passera. Il bilancio dell’Ente, su questi capitoli è necessaria continuità, è affidato a Mattia Premazzi con cui si è lavorato molto bene. Ribadisco, questi sono nomi a spot ma poi la lista completa è davvero frutto di dialogo costante con tutti i gruppi eletti in consiglio provinciale.
Il ruolo degli altri rappresentanti eletti
Come è normale e giusto che sia per chi desidera che sia messo al centro prima il territorio, ho avuto importanti interlocuzioni anche con “Fratelli d'Italia Giorgia Meloni” e “Lega Lombardia ideale e civici”. Anche a costoro ho chiesto di partecipare attivamente alla vita amministrativa di Provincia di Varese perché il loro contributo, la loro esperienza di sindaci e consiglieri, può essere fondamentale. Possono ricoprire e presiedere importanti commissioni dove servono caratteristiche e peculiarità specifiche. Ho fatto l’esempio di merito, lo ribadisco per voi cari giornalisti, del contributo che potrebbero dare su temi come sanità, frontalieri, lavoro, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), l’intervento alla Caserma dei Carabinieri per alloggiare i Baschi Rossi a Malpensa, ecc.
Perché non permettere di utilizzare i suoi “doni” per questa Casa dei Comuni, per tutti i cittadini, s beneficio del territorio? Passando alla Lega, come non riconoscere l’esperienza ed il valore di Sergio Ghiringhelli anche su temi dove il suo stesso partito ha fatto battaglie? Io, lo dico serenamente, non mi trovo in opposizione a questi ipotesi di lavoro, anzi, chiedo unità di intenti su questi dossier e dico ai vari capigruppo che la mia non è una mano tesa, come erroneamente qualcuno definisce. Non è un contentino, è una stretta di mano vigorosa per lavorare insieme.
Poi, vero, saranno loro a decidere in un quadro di maggioranza definito, con un perimetro chiaro perché anche questo è un equivoco che va superato. Non si tratta di allargare una maggioranza che già c’è, si tratta di cooperare per il bene di una estesa comunità in un momento storico dove, lo ha ribadito più volte anche il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, c’è bisogno del “coraggio di tutti” per affrontare le diverse sfide.
La Provincia che verrà
Non so quali saranno le decisioni della politica sul futuro assetto delle Province. So quello che i presidenti hanno chiesto al Governo, ossia ridare un volto dignitoso a questi Enti con assessori, ritorno delle funzioni, delle deleghe, con una centralità nuova che non può più essere quella decaduta con la riforma Delrio. Abbiamo assistito ad una grande spinta propulsiva per rimetterci mano, da parte del Governo, che tuttavia si è intiepidita nel corso dei mesi dopo l’insediamento dell’Esecutivo e prevale incertezza in tutti noi. Urge una discussione profonda delle sue funzioni, ma anche della sostenibilità economica. Lo dico con deferenza ed amicizia all’amico Andrea Pellicini che ho visto in queste ore impegnato sul tema con alcune dichiarazioni alla stampa. Io sono della sua stessa idea: si torni a votare per le Province, Province nei loro pieni antichi poteri di manovra a beneficio dei cittadini amministrati. Sono certo che Andrea, che ben conosce Villa Recalcati per averci lavorato all’interno come assessore per molti anni, vorrà e potrà essere latore con il Governo di queste nostre istanze”.
Il ruolo dell’informazione
In ultima battuta desidero ringraziare tutte le testate della provincia che hanno dedicato approfondimenti al lavoro compiuto dall’ente in questo periodo. In molti mi hanno fatto notare che da tempo Villa Recalcati non era così presente, con pure importanti spazi, su quotidiani e siti online di informazione. Questo “faro” fa bene a noi, fa bene alla cittadinanza che aveva forse perso un po’ dal proprio “radar” dalla tanto citata riforma, il lavoro che non solo amministratori e politici ma anche diligenti funzionari svolgono ogni giorno. Ai quali va il mio ringraziamento.
Ora torniamo a lavorare come fatto in questi anni, nel segno della continuità ma aperti, lo ripeto, ad una collegialità “alla svizzera” con una cooperazione trasversale che potrebbe rivelarsi il valore ulteriore, aggiunto, di Provincia di Varese.
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