IL RICORDO
Eleonora Giorgi, una sirena a Villa Esengrini Montalbano
Oggi a Roma i funerali dell’attrice morta lunedì a 71 anni. Il ciak varesino di “Mani di Velluto” alle spalle della chiesa della Motta
Eleonora Giorgi, scomparsa lunedì 3 marzo a 71 anni, lascia ricordi indelebili anche a Varese. Esempi? Ha fatto il bagno da noi. Non al lago di Varese ma in Villa Esengrini Montalbano, alle spalle della chiesa della Motta, a pochi metri dal semaforo di via Copelli. Impossibile, guardando portineria, cancellone d’ingresso e inizio di viale alberato non chiedersi di chi diavolo sia. Di Paolo Spriano, apparteneva alla famiglia Aletti che, alla fine degli Anni Settanta aprì le porte al cinema.
A Mani di velluto, film diretto da Castellano e Pipolo e interpretato dalla bellissima attrice, allora 26enne, e da Adriano Celentano che nel 1979 incassò due miliardi e 436 milioni di lire, piazzandosi al sesto posto della top ten. In tante pellicole le location hanno un ruolo marginale, in questa risulta invece centrale. Personaggio chiave figura Guido Quiller (l’Adriano nazionale), ingegnere diventato miliardario con l’invenzione di un indistruttibile vetro antirapina andato a ruba tra i gioiellieri. Sposato a una donna (Orla Karlatos) che punta solo ai suoi soldi e con una giovane amante (Anja Pieroni), altrettanto avida, è infelice. A fargli riscoprire il più nobile dei sentimenti è l’incontro casuale con Tilli, ladra dall’animo romantico. Per conquistarla, l’uomo nasconde la reale identità e dice di campare di furti proponendole di farne uno in grado di cambiare la loro vita, un colpo in casa Quiller.
Girata nel salone della Villa la scena in cui Guido sogna di ballare con Tilli, non breve ma lontana dalla durata – ben dieci minuti – del presunto colpo grosso. L’ingegnere fa credere alla bionda creatura di avere avuto una soffiata: i proprietari della villa che custodisce splendidi gioielli rimarranno fuori tutta la notte. Lei abbocca e, anche se sorpresa dall’eccessiva disinvoltura con cui si muove il complice («Ho la piantina», la giustificazione), lo affianca fino a mettere le mani sul tesoretto. Accetta estasiata in dono l’anello dal valore inestimabile estratto dalla cassaforte, si concede un bagno nella vasca – controcorrente rispetto al sacro rito della doccia delle attrici della commedia sexy – e, infine, si concede proprio. A spezzare l’idillio, prima che il padrone di casa riesca a spiegare come stanno davvero le cose, sarà l’ingresso del commissario Vito Di Giordano (Pippo Santonastaso), avvertito da una telefonata anonima fatta da un bar da Luca (Gino Santercole), ladro che viola il codice d’onore perchè innamorato di Tilli. Roso e mosso dalla gelosia, è inquadrato mentre, non visto dalla coppia, scorge, da via degli Alpini, i due pronti a entrare in azione.
Tra le scene girate a Villa Esengrini Montalbano, da segnalare che quando Guido guarda in tv... Altrimenti ci arrabbiamo ha accanto il maggiordomo Benny: lo interpreta John Sharp che in quella pellicola con Bud Spencer e Terence Hill, diretta da Marcello Fondato, aveva il ruolo di uno dei cattivi.
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